Morti sul lavoro, 6 in un solo giorno. Landini: "Vanno punite le aziende"
Da Milano a Palermo: l’Italia piange altre vittime. Sono 677 nei primi 7 mesi del 2021. Il segretario della Cgil chiede sanzioni per chi non rispetta le norme
Morti sul lavoro, 6 in un solo giorno. Landini: "Vanno punite le aziende"
Altri sei morti sul lavoro in un giorno solo. Per l’Inail nei primi sette mesi del 2021 ci sono stati 677 incidenti mortali. Ieri al campus universitario di Humanitas, nel Milanese, due operai sono deceduti per aver inalato azoto. La Procura di Milano - si legge sulla Stampa - ha aperto una inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti. Sempre ieri a Nichelino, nell’hinterland torinese, il titolare di una officina di 72 anni ha perso la vita cadendo da una impalcatura di due metri ed è morto dopo aver sbattuto violentemente la testa. A Loreggia, in provincia di Padova, è rimasto ucciso un operaio 52 enne: anche lui è caduto da una impalcatura di cinque metri. In Sicilia, a Capaci, il tir da cui era appena sceso ha travolto Giuseppe Costantino, 52 anni, avvicinatosi al mezzo per delle verifiche. In serata ancora una vittima: un imprenditore agricolo di 54 anni morto sotto la trebbiatrice con cui stava lavorando a Pontasserchio, in provincia di Pisa.
"La serie degli incidenti - spiega alla Stampa il segretario della Cgil Maurizio Landini - dimostra l’urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare priorità nazionali. Vanno aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni. Con Draghi abbiamo condiviso la necessità che nelle imprese che non rispettano norme, o che sono soggette a incidenti, le attività possano essere sospese sino a che non si ripristinino le condizioni di sicurezza. Questo vuol anche dire, da subito, effettuare migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali. Inoltre, è necessario rafforzare il vincolo della formazione per i datori di lavoro. L’incidente di Pieve Emanuele avviene nell’ambito di un appalto e, troppo spesso, le vittime sono lavoratori precari o neoassunti. Non si può restare a guardare".