Mostro di Firenze, "riaprire il caso: piste non approfondite e quel dna..."

Legali delle vittime vogliono approfondire l'indagine sull'ex legionario Vigilanti, un vecchio sospettato, un dna sulla scena del crimine e una pistola sparita

Cronache
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Mostro di Firenze, gli avvocati di tre vittime chiedono la riapertura delle indagini per nuovi approfondimenti

Le famiglie di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, vittime francesi del 1985, e la sorella di Carmela De Nuccio, uccisa a Scandicci nel 1981, tramite i loro legali, hanno depositato presso la procura di Firenze la richiesta di riapertura delle indagini per i delitti del cosiddetto "mostro di Firenze", killer che tra il 1968 e il 1985 ha ucciso con una calibro 22 e mutilato otto coppie che si trovavano appartate nelle campagne intorno al capoluogo toscano.

I tre avvocati, Vieri Adriani, Antonio Mazzeo e Valter Biscotti, coadiuvati dal consulente Paolo Cochi, hanno inoltre richiesto di aver accesso agli atti del procedimento a carico di Pietro Pacciani, istanza che la procura di Firenze ha rigettato nel 2021.

Nelle istanze, oltre a chiedere nuovi approfondimenti sull'indagine archiviata nei confronti dell'ex legionario Giampiero Vigilanti, si richiama espressamente l'attenzione su una pista riguardante un sospettato presente in un vecchio dossier dei carabinieri, mai approfondita e mai entrato nella famosa lista dei sospettati, su un dna presente sulle buste anonime e sulla scena del crimine, su una pistola Beretta cal. 22 sparita nel nulla e potenziali testimoni da sentire.

Carmela Di Nuccio
 

"Cerchiamo la verità, quella vera, con una nuova indagine e negli atti ci sono tracce finora trascurate per individuare il killer", dichiara l'avvocato Valter Biscotti. "Si chiede una riapertura delle indagini - aggiunge l'avvocato Vieri Adriani -, in realta' c'erano gia' e ci sono vieppiu' tutti gli elementi necessari e sufficienti per un rinvio a giudizio.

Nadine Mauriot
 

Chi nega l'accesso agli atti contraddice il principio costituzionale per cui 'la giustizia e' amministrata in nome del popolo'". "Forse stavolta vista la numerosa partecipazione dei familiari delle vittime, la Procura di Firenze, si decidera' ad aprirci la porta dell'archivio del Mostro", conclude l'avvocato Antonio Mazzeo.

Jean Michel Kraveichvili
 

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