Napoli, ucciso un collaboratore di giustizia. Svelava i segreti della Camorra

Gli sparano in faccia nel parcheggio di un supermercato. Per la Procura è un "delitto eccellente", attorno al caso c'è la massima attenzione

Di Redazione Cronache
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Napoli, il "delitto eccellente" di un collaboratore di giustizia

Un agguato di camorra a Napoli è considerato dagli inquirenti non un semplice omicidio, ma viene ritenuto un "delitto eccellente" e sul caso adesso c'è la massima attenzione della Procura guidata da Nicola Gratteri. Gli hanno sparato in faccia, nel parcheggio di un maxi store in corso Proto Pisani a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia orientale di Napoli. Ma quello di Salvatore Coppola, ingegnere di 66 anni, - riporta Repubblica - non è un omicidio come tanti altri. Oltre 15 anni fa, Coppola aveva iniziato a collaborare con la giustizia nell’ambito di indagini sulle organizzazioni camorristiche di Napoli Est e su altre vicende, non direttamente riconducibili alla criminalità di stampo mafioso, riguardanti affari nel settore immobiliare e presunte corruzioni.

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"Abbiamo, diciamo così, egemonizzato tutte quelle ristrutturazioni", aveva detto Coppola riferendo di presunte corruzioni per le autorizzazioni amministrative. Negli atti di quella stessa indagine, l’ingegnere veniva definito come "soggetto legato alla criminalità organizzata". Se e in che misura il suo passato da collaboratore di giustizia sia collegato al delitto, è uno degli interrogativi ai quali dovranno rispondere i magistrati. Ma intorno a questo agguato di camorra c'è la massima attenzione della Procura, si cerca di capire cosa ci sia davvero dietro ad un omicidio così brutale.