Natisone, soccorsi sotto accusa : "Ragazzi vivi con un’azione immediata”
Il legale del ragazzo disperso: "Mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale"
Natisone, 'se soccorsi in tempo i ragazzi sarebbero vivi'
"Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente, ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori". Con queste parole, Gaetano Laghi, legale della famiglia di Cristian Molnar, il 25enne disperso da venerdì scorso nella zona del fiume Natisone, punta il dito contro i soccorsi. Lo ha fatto rilanciando diverse interviste e dichiarando che “dopo aver fatto anche un sopralluogo nella località della tragedia, mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale", ha incalzato il legale.
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Il fratello di Cristian, è vivo, non sospendete le ricerche
"Mio fratello è vivo e semplicemente non chiede nulla, vuole solo che lo ritrovino il più presto possibile, i soccorsi devono andare avanti fino a quando non lo ritrovano, devono continuare oltre domenica, fino a quando non ritrovano mio fratello, assolutamente". Sono le parole di Radu Petru, il fratello di Cristian Molnar. Radu Petru è sempre rimasto accanto ai soccorritori e oggi per la prima volta ha accettato di lanciare un appello, dai microfoni della Rai.
“Mi sembrano ricerche molto teatrali – ha detto -. Chiederò al mio avvocato Gaetano Longhi di farsi consegnare subito i video girati dai droni perché conosco mio fratello meglio di chiunque altro e potrei scorgere anche un suo minuscolo dettaglio e aiutare a salvarlo. È il mio unico fratello, il mio orgoglio”.