Cronache
Natisone, un telefono va ancora. L'ultimo tentativo di salvataggio: video
Il cellulare di una delle ragazze travolte dal fiume è al setaccio della Procura, perchè ancora funzionante. Il tentativo di salvataggio da parte di un pompiere
Natisone, il telefono di una delle vittime funziona ancora. L'ultimo tentativo di salvataggio dei tre da parte di un pompiere: VIDEO
In un nuovo video della tragedia del Natisone, girato da un passante anonimo dal ponte Romano, si vede il disperato tentativo di un eroico vigile del fuoco di raggiungere i tre ragazzi al centro del fiume. Il soccorritore nuota con tutte le proprie forze sul lato che i ragazzi avrebbero dovuto percorrere, molti minuti prima, quando il livello dell'acqua era ancora basso. Nel video il vigile del fuoco non riesce ad avvicinarsi minimamente ai ragazzi, che intanto si tengono nell'abbraccio fraterno già immortalato in tanti video girati dai passanti. Pochi istanti dopo la conclusione delle riprese - si è appreso - il vigile del fuoco ha dovuto desistere per non rischiare di essere a propria volta travolto dalla furia della piena del Natisone, nelle zone a monte di Premariacco.
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Nel frattempo la Procura di Udine vuole passare al setaccio il telefonino col quale Patrizia Cormos, la ragazza travolta dalla furia del fiume Natisone assieme agli amici Bianca Doros e Cristian Casian Molnar, ha chiamato quattro volte il 112 nei minuti più concitati che hanno anticipato il dramma avvenuto una settimana fa in Friuli. Come riporta Fanpage.it, l’iPhone della vittima è stato recuperato dalla sua borsetta ed era ancora acceso e funzionante. L'obiettivo degli inquirenti è utilizzare quel cellulare ai fini dell'indagine che dovranno chiarire come si è consumata la tragedia. Tuttavia, la procura non ha nominato alcun perito per l’esame del dispositivo, decidendo di affidarsi al proprio laboratorio informatico, spiega il procuratore Massimo Lia. "A noi interessa preservare il contenuto del cellulare relativamente alle telefonate, ai messaggi e ai filmati riguardanti la tragedia. Sarà sufficiente – spiega Lia – l’opera del laboratorio informatico della procura”.