Nato, aereo militare Usa si schianta in Norvegia: morti quattro marines

Un aereo militare americano è precipitato nel nord della Norvegia durante una esercitazione della Nato

Cronache
Condividi su:

L'areo V-22 Osprey stava prendendo parte all'esercitazione militare Cold Response

Un aereo militare americano è precipitato nel nord della Norvegia durante una esercitazione della Nato. Lo conferma il Joint Rescue Coordination Centers, spiegando che l'aereo V-22 Osprey stava prendendo parte all'esercitazione militare Cold Response. Tutti i quattro militari americani a bordo sono morti, ha detto il capo di stato maggiore della polizia del Nordland, Bent Arne Eilertsen all'emittente Nrk. 

(Segue l'operazione Cold Response...) 

Mentre la guerra devasta l'Ucraina, il 14 marzo la Nato ha avviato in Norvegia la sua piu' grande esercitazione dell'anno, per dimostrare la sua capacità di venire in soccorso, se necessario, dei Paesi nordici. Cold Response 2022 coinvolge circa 30 mila soldati, 200 aerei e 50 navi provenienti da 27 paesi. I soldati dovranno dimostrare di essere in grado di combattere a terra, in mare e in aria nel gelido clima dell'Artico, anche alle alte latitudini.

Le esercitazioni erano pianificate da molto tempo ma l'invasione russa dell'Ucraina attribuisce loro particolare importanza. "L'esercitazione e' estremamente importante per la sicurezza della Norvegia e dei suoi alleati: ci alleniamo per rafforzare la Norvegia per i suoi alleati", aveva dichiarato lo scorso 12 maRZO a France Presse il ministro della Difesa norvegese, Odd Roger Enoksen, "non si svolge a causa dell'attacco lanciato dalle autorita' russe all'Ucraina, ma il contesto la rende piu' significativa". 

Guardiano dei confini settentrionali della Nato in Europa, il paese nordico deve dimostrare la sua capacita' di ricevere il rinforzo degli alleati in conformita' con l'articolo 5 della Carta Atlantica, che obbliga tutti i suoi membri a venire in aiuto di uno dei propri in caso di attacco. All'operazione Cold Response, che durera' fino al 1 aprile, partecipano anche partner ufficialmente non allineati ma vicini alla Nato: Svezia e Finlandia.

"E' un incontro del tutto naturale, forse ora piu' che mai: allenarci insieme per mostrare la nostra capacita' e la nostra volonta' di difendere i nostri valori e il nostro modo di vivere", ha affermato il capo delle operazioni del comando norvegese, il generale Yngve Odlo, che dirige le manovre.

Sul lato russo del confine russo-norvegese, esteso per 196 chilometri nell'Artico, si trova la penisola di Kola, che ospita la potente Flotta del Nord, un'enorme concentrazione di armi nucleari e innumerevoli installazioni militari. "Al momento non vi e' alcuna minaccia militare esplicita contro la Nato o il territorio norvegese", afferma Enoksen, "tuttavia, la situazione in Europa non e' stata cosi' imprevedibile per molto tempo".

A scanso di equivoci, l'esercitazione Cold Response, dal carattere "puramente difensivo", assicura il ministro, e' stata debitamente comunicata a Mosca, dal cui territorio mantiene un'adeguata distanza. Il generale Odlo ha incontrato il vice ammiraglio Aleksandr Moiseyev, comandante della flotta settentrionale, ma la Russia si e' rifiutata di inviare osservatori.

"Il rafforzamento delle capacita' militari della Nato vicino ai confini della Russia non contribuisce a rafforzare la sicurezza della regione", ha affermato l'ambasciata russa a Oslo. In passato, Mosca ha reagito a esercitazioni simili disturbando i segnali Gps o annunciando test missilistici, impedendo cosi' l'accesso allo spazio aereo e marittimo internazionale.

L'invasione dell'Ucraina ha sorpreso molti esperti e alcuni ora si chiedono se, nella sua nostalgia per il passato sovietico, il presidente russo Vladimir Putin possa puntare ad altri territori dell'ex Urss, come gli stati baltici. Cold Response "ci permette di perfezionare la nostra formazione, mostrare la nostra unita', la nostra volonta' di lavorare insieme in ambienti difficili che potrebbero essere gli ambienti che conosciamo piu' a Est", ha spiegato il generale francese Yvan Gouriou del Rapid Response Corps Francia.

"L'esercitazione ha tutta la sua rilevanza nel quadro attuale", insiste Goriou, il cui Paese guida quest'anno la forza di reazione rapida della Nato. Inizialmente il numero dei soldati mobilitati per l'esercitazione Cold Response era stato fissato a 40.000 ma le emergenze sanitarie e geopolitiche, con importanti distaccamenti inviati sul fianco orientale della Nato, ne hanno ridotto le dimensioni. La portaerei statunitense Harry Truman e la sua scorta, ad esempio, sono rimaste nel Mar Egeo, da dove contribuiranno alla sorveglianza del cielo tenendosi non lontano dall'Ucraina. 

Leggi anche: 

" Guerra, "Esercito italiano pronto a difendere confini e democrazia"

Ucraina, rischio poliomielite, tubercolosi, HIV. Bomba parallela alla guerra

Green Pass e limitazioni, l’agonia continua per un altro mese

Guerra Ucraina, India e Brasile contro la Russia all'Aja per motivi diversi

L'Italia dei Giganti: George Labrinopoulos racconta i grandi degli anni 80-90

Usa, nuovo caso George Floyd: uomo morto nelle mani della polizia. VIDEO

Enel, lanciato l'innovativo sistema di stoccaggio "Second Life"

Edilizia, l’Italia è in ritardo sulla sicurezza antincendio?

"Sviluppo e Sostenibilità nel PNRR": Istituzioni e imprese a confronto a Roma