Naufragio Palermo, ritrovati i corpi di cinque dispersi. Comandante interrogato per ore

La nuova pista proposta dai media inglesi potrebbe essere al vaglio degli inquirenti italiani. Intanto, oggi hanno ascoltato la testimonianza del capitano che per primo ha soccorso i superstiti del Bayesian

di redazione cronache

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Bayesian, recuperati i corpi di cinque dispersi

Due corpi sarebbero stati individuati all'interno del Bayesian, il veliero affondato davanti alle coste di Porticiello. Il secondo corpo ritrovato nello scafo del veliero britannico è di una donna. Indossa un reggiseno e uno slip di colore nero. L’altro ad avere ritrovato è di un uomo molto corpulento. Secondo indiscrezioni si trarrebbe di Mike Lynch e della figlia Hannah.

Altri due corpi, come apprende l'Adnkronos, sono stati individuati dai sommozzatori dei Vigili del fuoco all'interno delle cabine del veliero britannico. Salgono così a quattro le persone disperse ritrovate. Ma i due cadaveri sono ancora all'interno dello scafo. Si tratta della moglie di Jonathan Bloomer e dell'avvocato Chris Morvillo, Neda. E' stato individuato a 50 metri di profondità, all'interno dello scafo del veliero britannico naufragato, il quinto corpo dopo i primi quattro recuperati. A questo punto manca solo una persona all'appello dei dispersi.

Naufragio Bayesian a Porticello, l'ipotesi dell'errore umano

Per i media inglesi, il naufragio della Bayesian potrebbe essere stato provocato da un errore umano. È la nuova pista che viene messa sul tavolo dai giornalisti britannici sulla tragedia avvenuta a Porticello (Palermo), all'alba di lunedì 19 agosto, quando il veliero di proprietà dell'imprenditore Mike Lynch si è inabissato provocando la morte di un uomo. Quindici persone si sono salvate, mentre sei sono ancora disperse. A indagare è la Procura di Termini Imarese che ha aperto un’inchiesta per naufragio, disastro, lesioni e omicidio colposo. Al momento, non ci sono prove che l’ipotesi dell’errore umano sia davvero al vaglio degli inquirenti, ma secondo il Daily Mail starebbero indagando sugli oblò dello yacht: è possibile che fossero stati lasciati aperti durante la tempesta? Sono in corso le prime ispezioni dei sommozzatori all'interno del veliero inabissato.

Cos'hanno scoperto i sommozzatori dopo le ispezioni allo scafo

Dalle prime ispezioni dello scafo ad opera dei sommozzatori, dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera, emerge che la deriva mobile del veliero Bayesian al momento del naufragio era parzialmente sollevata. Quattro metri invece dei sette metri e mezzo. Con la deriva alzata probabilmente l'imbarcazione sarebbe affondata con più facilità. Inoltre, come fanno sapere dei broker assicurativi navali, sembra che almeno uno dei portellini della nave fosse rimasto aperto. Secondo la ricostruzione dei broker gli ospiti sarebbero tornati a bordo tardi, "avevano tirato parzialmente su la deriva". Ma pare che "alcuni portelloni siano rimasti aperti, "quelli che usano normalmente per i tender". "Quando è arrivato quel colpo di vento, pur a secco di vela, la barca si è inclinata paurosamente. Ha fatto un fiume d'acqua dal portellone sottovento ed è affondata in pochi minuti. I dispersi probabilmente sono ancora intrappolati nelle loro cabine". Questa è l'ipotesi dei sommozzatori.

Le diverse ipotesi proposte dai giornali inglesi

A sollevare questa ipotesti che sembrerebbe confermata, è stato il Daily Mail ,secondo il quale i membri dell’equipaggio non avrebbero chiuso i portelli durante la tempesta, cosa che avrebbe provocato il veloce inabissamento del veliero (meno di 60 secondi). Questa circostanza potrebbe spiegare anche perché lo scafo e l’albero maestro siano rimasti integri. Va sicuramente verificato che tutte le misure di sicurezza siano state messe in atto in quella notte di tempesta, sia dal capitano della barca sia dalla “ciurma”. Per il Financial Times, potrebbe essere stato proprio il comandante a commettere l’errore fatale, sbagliando a posizionare la chiglia mobile del veliero. Oppure, potrebbe essere stato un muro d’acqua o semplicemente la furia del meteo. Saranno le indagni a stabilirlo.

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La testimonianza del capitano Borner

Sicuramente agli inquirenti tornano utili le testimonianze di chi era presente al momento della tragedia. Come i sopravvissuti, tra cui il comandante James Catfield e le altre 14 persone, ma non solo. Possono fornire elementi nuovi anche altri soggetti, come i primi che hanno soccorso i passeggeri della barca affondata, ovvero i membri dell'equipaggio della Sir Roberto Baden Powell, imbarcazione tedesca diretta in Sardegna. Il suo capitano, Karsten Borner, ha raccontato quello che ha visto e quello che ha fatto ai pm italiani. 

"Quando siamo intervenuti noi i 15 superstiti erano già sulla scialuppa di salvataggio del veliero che stava affondando. Il loro gommone poteva, però, contenere 12 persone ma loro erano in 15 e rischiava di andare giù da un momento all'altro. Così li abbiamo raggiunti con il nostro tender e li abbiamo portati sul Sir Robert. Sono stati momenti molto concitati, con una tempesta in corso". Mentre ricorda i momenti tragici di quella notte, Borner afferma che "anche i miei ospiti hanno aiutato e accudito i superstiti che erano visibilmente sotto choc. Gli abbiamo dato dei vestiti asciutti, perché tremavano dal freddo".

I superstiti sono poi stati portati via dalla Guardia costiera. Borner racconta di essere tornato con il suo tender vicino al luogo dove si trovava il Bayeasian, ma la barca era già affondata. "Era tutto buio e non si sentiva più nessuno, c'era un silenzio irreale, anche se continuava a piovere e a grandinare e il vento era fortissimo".

Inoltre, il capitano della Sir Robert ci tiene a precisare una cosa sull'albero maestro dello yacht affondato: lui non avrebbe mai detto che "che l'albero del veliero si è spezzato prima di andare giù. Forse sono state capito male. L'albero era integro quando la barca è affondata. Non so se poi si è rotto durante l'affondamento, ma mentre andava giù era perfettamente integro. È successo tutto in pochissimi minuti".

Le ricerche dei dispersi: altre squadre e un robot avanzato

Nel frattempo continuano le ricerche delle sei persone disperse: il magnate Mike Lynch insieme alla figlia, il presidente di Morgan Stanley, Jonathan Bloomer con la moglie, l'avvocato di Lynch, Christopher Morvillo e la coniuge. Per aiutare nelle ricerche è arrivaya da Genova un'altra squadra di sommozzatori speleo dei vigili del fuoco. Nei giorni scorsi erano arrivati da Roma e Cagliari. I sub sono in grado di rimanere sott'acqua fino a 20 minuti alla volta. Si aiuteranno, poi, con un robot capace di operare sul fondale marino ad una quota fino a 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia costiera, è dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate. 

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