Omicidio di Giulia Cecchettin, ecco perchè siamo tutti complici. Analisi

La nostra società è diventata un colabrodo di buonismo, e non merita il perdono di Giulia Cecchettin, del cui omicidio siamo "complici"

di Salvatore Passaro
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Giulia Cecchettin
Cronache

Giulia Cecchettin, ecco perchè siamo tutti complici del suo omicidio. Analisi

Giulia non perdonarci. Il disagio psichico è una causa. Ma non può più esser un'attenuante. La colpa con o senza disagio psichico è nelle cause, non nell'animus. Perché l'attenuante non risolve il problema, lo fa deflagrare.

L'impostazione giuridica del senso di colpa che graverebbe sulle istituzioni è l’origine delle attenuanti, non l'idea di una minore colpevolezza. Cosa attenuerebbe se non un ipotetico senso di colpa del favor rei su cui tutta la norma penale impronta il suo percorso nella nostra realtà? Una realtà dolorosa di cui nessuno guarda le cause madri che come occhi nascosti a loro volta guardano la nostra vita collettiva e sanno come manipolare e rovinare le coscienze dei singoli. Miliardi di ore di film, telefilm, social che rappresentano fiumi di sangue, di violenza animale cruenta, mostruosa, celebrano assassini e serial killer, camorristi e mafiosi normalizzando assassinii, violenze, stupri per ispirarla in tutti alla fine.

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Bevande super energetiche che esaltano l'ego individuale e che mischiandosi alla peggiore chimica sul mercato delle droghe deformano tutta la psiche delle generazioni più giovani. Pornografia senza freni a portata di tutti ogni minuto. E per ultimo i genitori, questi simulacri di debolezza ed egoismo che pensano ai loro figli come figlio-possesso e non come cittadini. Ai permissivisti, ai liberal culturali, alla massa di idioti che con le sociologie full-time hanno fatto diventare la nostra società un colabrodo di buonismo io chiedo il perché delle morti e della morte di questa ragazza. Nella nostra colpevole ignavia mentale il dolore è sempre di altri.

Mentre nella verità colpisce multipli di anime ad esso collegati. Lo si percepisce vibrare nei cuori e nelle ossa dei suoi genitori, della sorella, e arrivare fino a noi. Il dolore è altro. È vedere la giustizia degli uomini di questo paese morire con questa ragazza. Vedere l’efferato animale proteggersi nell'idea di un bravo ragazzo propagandata dai genitori. Mentre è solo un assassino con nessun attenuante. È vedere una infantile, debole, e colpevole vanità genitoriale confondere i figli col concetto di bambini. I bambini sono intoccabili. Ma i bambini crescono e diventano uomini. A vent'anni saranno già uomini.

Ricordatevelo signori genitori, che pensate che i vostri figli debbano sempre esser assolti per tutto. Infine il dolore è vedere la politica e suoi miseri epigoni chiedere silenzio. Neanche il silenzio è senza colpe.

Siamo tutti complici dell'omicidio di Giulia. Tutti.