Omicidio Sharon, un testimone cambia versione: "Non dormivo, ero sul balcone a fumare e..."

Per gli inquirenti questo uomo 76enne potrebbe aver visto tutto. Abita a 150 metri dal luogo del delitto. Il riferimento a qualcuno in bicicletta

di redazione cronache
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Sharon Verzeni

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Omicidio Sharon, il testimone smentito dalle telecamere. Cosa nasconde il 76enne?

Dopo quasi un mese dall'omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto la notte del 30 luglio a Terno d'Isola nella Bergamasca, non c'è ancora nessuna svolta significativa nelle indagini. Il fidanzato della 33enne barista uccisa a coltellate è stato interrogato per due volte per ore e i pm escludono un suo coinvolgimento. Anche dalle dichiarazioni fatte dagli altri familiari non è emerso nulla di particolare. La novità riguarda la testimonianza di un uomo che vive a pochi metri dal luogo del delitto e che avrebbe cambiato versione, si tratta di un 76enne pregiudicato. In un primo momento - in base a quanto risulta a Il Corriere della Sera - aveva dichiarato che stava dormendo.

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Ma poi, di fronte a un filmato che lo ritraeva sul balcone, ha cambiato versione. "Ero sul balcone a fumare, - ha detto ai pm e lo riporta Il Corriere - ma io non ho visto nessuno, può darsi che non ci abbia fatto caso a una persona in bicicletta, qui passa tanta gente". Ma gli inquirenti sono convinti che possa aver visto proprio l’assassino. E c’è anche chi pensa che il Dna del killer non sia sul corpo di Sharon. Gli esiti dell’autopsia parlano di un'aggressione senza contatti se non quelli dell'arma del delitto. E quindi il prelievo del Dna fatto agli abitanti potrebbe essere stato inutile. Anche l’arma del delitto non è stata trovata. I dieci oggetti sequestrati durante le perquisizioni sono incompatibili con le ferite sul corpo di Sharon. Resta viva anche la pista relativa all'avvicinamento della vittima a Scientology. Il costo dell'iscrizione a quel corso aveva creato tensioni in famiglia.