Opus Dei, ecco perché serve farne parte
Tutti sono chiamati a vivere una vocazione cristiana contemplativa ma anche a sentirsi responsabili dei propri vicini, parenti e amici: il messaggio di Escrivá
Opus Dei, la lezione sul cristianesimo del fondatore San Josemaría Escrivá
Non mancano i teologi che aprono prospettive nuove e documentate sui vari contenuti della fede. Seguo con interesse il loro lavoro ma sottolineo il legame che mi unisce a San Josemaría Escrivá.
Il fondatore dell’Opus Dei non solo rende luminosa la dottrina cristiana ma porta un messaggio di mobilitazione delle coscienze. A partire dal n. 1 di Cammino: “Che la tua vita non sia una vita sterile…”.
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Escrivá non si limita a illuminare le anime dei comuni cristiani ma mette ciascuno di fronte alle esigenze apostoliche della vocazione cristiana. Ci siamo abituati a un atteggiamento cristiano riflessivo ma ci sfugge l’imitazione di Cristo, che induce tutti a sentirsi responsabili nella diffusione del cristianesimo. Direi che San Josemaría è un “mobilitatore” senza precedenti nei confronti dei comuni cristiani. Qui sta il messaggio centrale dell’Opus Dei: tutti sono chiamati a vivere una vocazione cristiana contemplativa ma anche a sentirsi responsabili dei propri vicini, parenti e amici.
Non mancano nell’ambiente cristiano altri richiami alla mobilitazione ma per me il pregio di Escrivá è quello di scavare nell’essenza del battesimo e della cresima, per far emergere i temi fondanti della santificazione del lavoro e dell’apostolato nel proprio ambiente. Leggo con piacere tanti autori ma quando mi avvicino a San Josemaría sento un richiamo profondo a corrispondere operativamente alla chiamata di Gesù.