Oristano, donna uccide la figlia 13enne e si butta dal balcone

Il corpo della ragazza trovato dal padre

Cronache

Tragedia a Oristano: si ipotizza diverbio tra madre e figlia  

Un diverbio trasceso e finito in tragedia. E’ questa al momento l’ipotesi investigativa sulla quale lavorano gli inquirenti che indagano sulla morte di Chiara Carta, la giovane di 13 anni uccisa a coltellate nel bagno di casa dalla madre Monica Vinci, 52 anni, originaria di Nureci, che ha poi tentato il suicidio lanciandosi dalla finestra del primo piano della casa di famiglia di Silì, frazione di Oristano. La donna è ricoverata in ospedale a Sassari, ma non è in pericolo di vita.

Gli uomini della Squadra mobile della questura di Oristano alla guida del dirigente Samuele Cabizzosu potrebbero sentirla nella giornata di oggi. Dovrà ricostruire quei momenti drammatici. E’ lei l’unica depositaria della verità, perché non ci sono altri testimoni. Gli inquirenti hanno sentito anche i vicini di casa, ma di quello che si presuppone possa essere stato appunto un diverbio avvenuto tra le mura domestiche  conclusosi con l’accoltellamento in bagno, nessuno si è accorto, nessuno ha sentito nulla.

Il Corriere della Sera entra maggiormente nel dettaglio: "Chiara è stata vista rientrare a casa, nella cucina la polizia ha trovato piatti con tracce fresche di cibo. Fra madre e figlia c’è stata probabilmente una discussione, un litigio. Chiara ha cercato di sfuggire alla furia della mamma, che l’ha colpita alle spalle, l’ha inseguita fin dentro il bagno e ha infierito quando era già a terra, ferita: gli uomini della scientifica hanno rilevato tracce di almeno 7 coltellate, alcune sulla schiena. Il padre l’ha trovata accanto al lavandino, riversa, con la porta socchiusa".

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