Orlandi, giallo sulla lettera del vescovo di Canterbury: "Voglio spiegazioni"

Spunta una missiva consegnata da Pietro Orlandi ai pm che indagano su Emanuela. Ma Carey dubita: "La firma è genuina ma nel testo errori di grammatica non miei"

Redazione
Pietro Orlandi
Cronache

Caso Orlandi, il mistero della lettera con quella firma autentica

Sul caso Emanuela Orlandi emergono nuove indiscrezioni, che se confermate nei fatti avrebbero del clamoroso, ma per ora si tratta solo di ipotesi. Il fratello della ragazza scomparsa ormai quarant'anni fa e mai più ritrovata, rivela - e lo riporta il Domani - di aver consegnato ai pm del Vaticano che indagano sulla scomparsa di sua sorella una lettera dell'ex arcivescovo di Canterbury George Carey, indirizzata al cardinale Ugo Poletti, l'alto prelato del Vaticano che diede il nulla osta per far seppellire a Sant'Apollinare il boss della Magliana De Pedis.

Nella missiva a cui fa riferimento Pietro Orlandi, che ora è nelle mani dei procuratori della Chiesa che indagano sulla scomparsa della ragazza, l’arcivescovo di Canterbury chiede al cardinale Poletti un incontro "sulla situazione" della ragazza. Ma sulla questione è intervenuto il diretto interessato e la sua è stata una mezza smentita. L'ex arcivescovo di Canterbury, infatti, sostiene che "la firma è genuina, ma ne testo della lettera ci sono errori di grammatica", e questo lo fanno dubitare sull'autenticità. Resta insomma un giallo su quel documento, l'ennesimo. La vicenda resta un mistero e probabilmente non si conoscerà mai la verità. Potrebbe trattarsi anche dell'ennesimo depistaggio.

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