Palermo, la Procura apre un'inchiesta: dietro i roghi "l'industria del fuoco"

Gli incendi dolosi che hanno devastato Palermo finiscono nel mirino della Procura e di una Task force apposita

Di Redazione Cronache
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Incendi a Palermo, la Procura apre un'inchiesta. Dietro l'ipotesi di un'industria del fuoco

Quando oltre il clima ci si mette la mano dell’uomo. È quello che sta accadendo in Sicilia, devastata dai roghi, non solo naturali. Dietro gli incendi che distruggono boschi e campagne nella Regione, infatti, ci sarebbe una vera e propria “industria del fuoco”.

È la ricostruzione fatta da Il Messaggero, che analizza come anche in questi mesi di caldo rovente si ripropongano i medesimi crimini boschivi degli anni passati: fiamme appiccate volontariamente “per creare posti di lavoro: nelle attività di avvistamento (dei roghi, ndr), di estinzione e nelle attività successive di ricostituzione”. “Il ricorso a mano d'opera precaria e poco qualificata, con una finalizzazione spesso più assistenziale che produttiva, ha talvolta indotto l'insorgenza di un ciclo vizioso, dove l'incendio volontario da parte di operai stagionali può costituire lo strumento per mantenere o motivare occasioni di impiego - si legge nel piano Aib della Sicilia - Anche gli incendi appiccati come protesta contro la mancata assunzione o come estrema forma di dissenso contro la minacciata chiusura di cantieri rientrano in questa logica, in cui il bosco assume ruolo di ‘ostaggio’”.

Tra le altre motivazioni che spingono ad appiccare il fuoco c'è anche la volontà di eliminare i boschi per accaparrarsi terreni da coltivare o destinare al pascolo, in modo da intercettare i redditizi contributi comunitari, o la volontà di trasformare aree rurali in aree edificabili. È stato pure ipotizzato un collegamento tra i roghi e il business del fotovoltaico. Ci sono inoltre agricoltori che, per pulire il terreno in vista della semina, bruciano stoppie e cespugli, ma poi perdono il controllo delle fiamme.

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Ma gli incendi sono spesso legati anche al ciclo dei rifiuti, su cui le mafie nostrane allungano i loro tentacoli. C'è chi li stocca in siti abusivi (per lo più capannoni dismessi in campagna) e poi dà fuoco per poterli smaltire, generando roghi più estesi. E poi ci sono incendi che divampano negli impianti di trattamento regolarmente autorizzati a causa di “condotte negligenti di sovra stoccaggio, miscelazione di rifiuti potenzialmente infiammabili, non corretto utilizzo di impiantistica di trattamento meccanico”

Incendi a Palermo, la Procura apre un'inchiesta

Per far luce sulla vicenda la Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sugli incendi, in particolare quelli di ieri. Il procuratore Maurizio De Lucia e l'aggiunto Paolo Guido vogliono vederci chiaro, soprattutto per capire se c'è una regia comune dietro i tantissimi roghi che hanno messo in ginocchio il capoluogo. 

E' stata inoltre attivata, su richiesta del Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo, la task force Incendi boschivi, coordinata dal Nucleo informativo Antincendi boschivi del Comando Carabinieri per la Tutela forestale.

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