Inverno polare? Prevederlo ora è solo un assist a chi specula sul gas

Le previsioni con oltre tre giorni di anticipo non sono credibili. Al massimo sono tendenze. I prossimi mesi saranno gelidi? Ancora non si può dire!

di Antonio Amorosi
Cronache
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Il prossimo inverno sarà: neve anche a basse quote in Italia e in Europa. Le impossibili previsioni di chi specula sul panico collettivo

Come sarà il prossimo inverno? Molti siti, anche presuntamente specialistici, in questi giorni si interrogano. E allora parte la rumba della formazione del vortice polare stratosferico, le temperature che scenderanno perché si è creato il vortice, eccetera, eccetera. L’andamento del vortice e la sua influenza su di noi, spiegano i vari siti, dipende anche dal fenomeno ENSO, in modo gergale si chiamano così El Niño e La Niña, che si mette in moto già oggi. El Niño e La Niña sono due fasi opposte del fenomeno oscillatorio delle temperature del Pacifico tropicale noto come El Niño southern oscillation (ENSO), di cui rappresentano la fase calda (El Niño) e quella fredda (La Niña). Dalla dominanza dell’uno o dell’altra si prevede un inverno rigido o più mite. Per farvela breve è già partito il tam-tam di un inverno polare. Non perché ci siano o possano essere previsioni su questa scala e con tempi così lunghi ma perché la notizia permette di far fare qualche click in più ai siti che si basano sul sensazionalismo e allarmismo meteo e non hanno nulla di scientifico.

In rete e sui giornali la previsione è di neve anche a basse quote in Italia e in Europa. E’ un classico: ogni anno a settembre, ottobre, viene lanciato un allarme simile dal Piemonte alla Campania. Quest’anno però la “previsione genera panico” si allinea ai desideri degli speculatori del gas che stanno forzando la mano sull’energia soprattutto in Paesi con governi semi inerti come il nostro. Ma attenzione: previsioni di questo tipo sono bufale che oltre a fare arrabbiare meteorologi e climatologi creano danni.

Un meteorologo per amico? Vale oro. L’economia sempre più legata al clima

I satelliti e le stazioni di rilevazione al suolo, monitorano il tempo atmosferico in tempo reale e inviano imponenti moli di informazioni, tra modelli ed elaborazioni statistiche, che poi i meteorologi devo elaborare sintetizzando le osservazioni. Ma qualsiasi meteorologo e climatologo sa che le previsioni sono possibili con precisione sulle 12 ore e fino a 2, massimo 3 giorni ma con il passare delle ore diventano sempre più incerte. Per i giorni successivi, fino a un massimo di 7 o 8, si parla di “tendenza meteorologica” e in riferimento ad un’area geografica piuttosto ampia. Non è possibile dettagliare le aree, cioè riferirsi ad un contesto geografico circoscritto. E anche per le tendenze il limite invalicabile è 15 giorni di distanza.

''Il limite invalicabile delle previsioni meteo è 15 giorni”, ha spiegato tante volte il noto meteorologo italiano Andrea Giuliacci, “perché l'atmosfera è sensibile a piccolissime variazioni, simili al battito di una farfalla, che possono innescare fenomeni in grado di generare temporali dall'altra parte del pianeta e questi sono impossibili da prevedere due settimane prima''.

Magari in Italia il prossimo inverno sarà polare, magari no. Di certo però non è possibile prevederlo oggi, a distanza di mesi e sulla base di cosa sta accadendo al vortice polare e al El Niño e La Niña. Non è comunque possibile prevedere oggi un inverno polare o mite. Ci sono troppi indici in gioco che determinano l’andamento del clima, i venti sia nella stratosfera che nella troposfera, le macchie solari, la differenza di pressione tra le zone polari e l’equatore, e sono solo alcuni degli indici in gioco.