Proteste anti-Israele nelle università, Bernini sente il capo della Polizia

La situazione rischia di degenerare, interviene la ministra

Di Redazione Cronache
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Università, proteste anti-Israele. Ora interviene il governo 

La situazione nelle università italiane rischia di degenerare, si moltiplicano le iniziative dei collettivi studenteschi in difesa di Gaza che chiedono di fatto il boicottaggio di Israele. Ora su questo caso ha deciso di muoversi anche il governo. Sono da poco passate le quattro di pomeriggio - riporta Repubblica - quando la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, alza il telefono. All'altro capo del filo c’è il capo della polizia, Vittorio Pisani. La telefonata è breve, si parla di quel che accade negli atenei: manifestazioni, irruzioni, scontri. Un dissenso legato al conflitto in Medio Oriente che cova da mesi ma che ora si è fatto protesta accesa dei collettivi.

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Il colloquio serve a Bernini per chiedere direttamente a Pisani la disponibilità a un incontro, che avverrà già nei prossimi giorni, e definire, insieme, l’ordine del giorno: "la ricognizione sul livello di allarme raggiunto nelle università" e "una valutazione sui modi più opportuni per intervenire per coniugare libertà e sicurezza all’interno degli atenei".

Due ore più tardi, - prosegue Repubblica - in Consiglio dei ministri, Bernini ne parlerà anche con Matteo Piantedosi. È dal Viminale, visto che la materia è in realtà di sua competenza, che in serata il ministro fa filtrare che per ora "non sono previste modifiche di alcun tipo alla gestione dell’ordine pubblico all’interno degli atenei né sono state fatte valutazioni in proposito". Nelle ultime settimane le mobilitazioni però si sono fatte più irruenti, arrivando a bloccare dibattiti o al corpo a corpo con gli agenti.