Putin, Boccassini, Br, Dostoevskij, Corona: i libri nel covo di Messina Denaro
Non solo Hitler, anche un libro su Mengele, l’ingegnere della selezione della razza. Ma anche le poesie di Alda Merini e tanti grandi classici
Tutti i libri della biblioteca di Messina Denaro
Da Nicolai Lilin a Primo Levi, da Dostevskij a Vargas Llosa. Dalle poesie di Alda Merini ai libri sulle Brigate Rosse, da Ilda Boccassini su Falcone fino a Maurizio Corona. Come racconta Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, sugli scaffali dell’appartamento in cui Messina Denaro ha vissuto nell’ultimo anno c’erano circa 50 libri, di generi e soggetti molto diversi tra loro. Diverse biografie, raccolte di poesie, qualche volume di filosofia, gialli storici e qualche romanzo.
"Accanto alle biografie, romanzi, gialli storici, raccolte di poesie e altri generi letterari, qualche testo di filosofia; edizioni per lo più commerciali, di quelle che si trovano anche in edicola o sugli scaffali dei supermercati, ma sintomo di interessi particolari", scrive il Corriere della Sera, che entra più nel dettaglio delle biografie di Pablo Escobar. Poi "il romanzo dello scrittore francese Olivier Guez, La scomparsa di Josef Mengele, dove si descrive la fuga in Argentina e la vita nascosta del medico divenuto l’ingegnere della selezione nazista della razza, che usava come cavie i deportati nei campi di concentramento tedesco, sfuggito alla cattura e ai processi".
E ancora: "Sulla scrivania in camera da letto, i carabinieri del Ros hanno trovato pure I figli venuti male, storia di Andrea Ghira, uno dei «massacratori del Circeo», cresciuto nella Roma bene degli anni Settanta, tra militanza neofascista e vizi borghesi, narrata dal fratello Filippo". Poi anche la biografia di Putin "ricostruita da Nicolai Lilin nel suo L’ultimo zar, appoggiato sulla scrivania insieme al libro su Ghira. Ma dello scrittore di origini moldavo-siberiane, «l’ultimo padrino» aveva anche un romanzo, Spy story love story, con protagonista un giovane killer su commissione".
Prosegue il Corriere della Sera: "Nella biblioteca del boss compaiono diversi classici senza tempo della letteratura mondiale, ottocentesca e contemporanea: da Dostoevskij (Le notti bianche) a Baudelaire (I fiori del male e altre poesie), a Céline (Viaggio al termine della notte); da Charles Bukowski (ben quattro titoli) a Mario Vargas Llosa (La zia Julia e lo scribacchino e La città e i cani), fino a Haruki Murakami e Isabel Allende. Ma la vera passione di Messina Denaro sembrano i romanzi e thriller storici, apprezzati grazie ad autori di successo come Valerio Massimo Manfredi".