Raccomandata, cosa succede se c'è l'avviso di giacenza e non la si ritira

La raccomandata viene utilizzata per inviare le comunicazioni amministrative più importanti

Di Redazione Cronache
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Raccomandata, ecco come comportarsi quando la si riceve o manca l'avviso di giacenza se non la si ritira

La posta raccomandata è il sistema più comune utilizzato per inviare le comunicazioni amministrative più importanti come multe, tasse, bollette, contratti e altro. Questa è infatti la modalità preferita dalle PA per interagire con i cittadini. La raccomandata deve essere consegnata direttamente al destinario con tanto di firma sul documento a conferma dell'avvenuto ritiro.

Nel caso in cui il destinario non sia a casa e nemmeno il portinaio sia disponibile, il postino dovrebbe lasciare nella cassetta delle lettere un avviso di giacenza e poi lasciare la raccomandata nel più vicino ufficio postale. In questo modo la lettera risulta consegnata e il destinario può andarla a ritirare personalmente presso l'ufficio postale entro 30 giorni presentando l'avviso di giacenza. Se non si rispetta tale limite la raccomandata viene rispedita al mittente e viene considerata una notifica.

Raccomandata, cosa succese se nonostante l'avviso di giacenza non la si ritira?

Cosa succede però se non si ha ricevuto l'avviso di giacenza o è andato perso? In questo caso la legge prevede che il mittente in un eventuale contenzioso non abbia la necessità di dimostrare che il destinario disponga del documento ma gli è sufficiente esibire i documenti di invio della raccomandata. Nel caso di un atto giudiziario inviato per raccomandata il postino deve inviare in seguito una Comunicazione di avviso e di deposito (CAD) per avvisare il destinario della lettera in giacenza. In sostanza in caso di contenzioso dovrete sperare che il mancato recapito dell'avviso di giacenza sia da imputare a un errore del postino.

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