Ramadan, niente lezione di musica: scoppia la bufera in una scuola di Forlì

Immediate le reazioni sui social: "Che fine ha fatto l'autonomia didattica?", "Non si potevano ipotizzare attività alternative?". S'infuria anche la politica

(Fonte immagine: Ipa) 
Cronache
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Ramadan a scuola, la richiesta dei due alunni musulmani alla professoressa

Lezione annullata in una scuola superiore della provincia di Forlì Cesena dopo che un docente di letteratura si è trovato di fronte alla richiesta di due alunni musulmani di interrompere l'ascolto di alcuni brani musicali di supporto poiché è periodo di Ramadan.

Non si sarebbe trattato peraltro di un momento gioviale per gli alunni e le alunne di età compresa tra i 15 e i 16 anni, ma di una scelta educativa in cui l'ascolto del brano altro non era che uno strumento di didattica. Secondo quanto apprende l'AGI, il docente si è rivolto al dirigente scolastico che a sua volta avrebbe deciso di rimettere il tutto alla volontà dei genitori ed eventualmente dell'Imam.

Secondo la pratica islamica, il Ramadan è il mese in cui si praticano il digiuno e altre privazioni tra l'alba e il tramonto in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto. Il precetto in tema di musica non è chiaro, la dottrina prevalente è che non si debba ascoltare musica ad alto volume in luoghi pubblici per non offendere coloro che stanno digiunando.

Ramadan, la reazione di Bignami di Fratelli d’Italia: “Necessario l'intervento delle autorità scolastiche”

Immediate sono state le reazioni sui social network con numerosi commenti a quanto accaduto: "Che fine ha fatto l'autonomia didattica?" o ancora "non si potevano ipotizzare attività alternative?". In merito all'evento si è espresso anche il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami: “La notizia secondo cui in un istituto scolastico romagnolo non è stato possibile svolgere una lezione di letteratura integrata da attività musicale per la presenza di studenti islamici che stanno osservando il periodo di Ramadan è semplicemente incredibile".

"Ed ancor più incredibile è che la scuola, ha continuato Bignami, invece che tutelare l'autonomia scolastica proponendo al più attività alternativa per questi studenti, interpelli i genitori e decida di non far svolgere la lezione, con supporto musicale come previsto dal professore, per evitare presunte discriminazioni". 

"Quella che si sarebbe verificata diviene così una discriminazione al contrario a cui sono sottoposti tutti quegli studenti che hanno il diritto ed il dovere di seguire una lezione con le modalità decise dal docente", ha sottolineato ancora il deputato di Fratelli d'Italia Bignami.

 "Se confermato c'è da chiedersi dove siano i custodi del politicamente corretto, quelli che protestano per il crocifisso esposto o per il presepe allestito a Natale, brandendo la laicità dello Stato. Esigiamo che a fronte di una rigorosa verifica dell'accaduto, le autorità scolastiche intervengano a tutela degli studenti, della vera laicità della scuola e dell'autonomia educativa, rimuovendo quello che altrimenti diverrebbe un precedente pericolosissimo", ha concluso Bignami

 

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