Regeni, la Cassazione ferma il processo. "Il governo ricorra alla corte Onu"

"Solo il Tribunale internazionale dell’Aia può affrontare quello che ormai è diventato un conflitto tra Stati"

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La Cassazione ferma il processo Regeni, Zagrebelsky: "Ricorrere all'Aja"

"Il perseguimento delle condotte criminose, anche se efferate e ignominiose quali quelle oggetto di impuntazione" in uno Stato di diritto deve passare "attraverso il rispetto delle regole del giusto processo" nel pieno ed effettivo contraddittorio tra le parti. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il 15 luglio scorso la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del gup che ha disposto la sospensione del procedimento su Regeni, disponendo nuove ricerche degli imputati a cui notificare gli atti.

Secondo la sentenza, la giustizia italiana è tenuta "ad applicare senza strappi il tessuto normativo, garantista e rispettoso dei diritti di tutte le parti processuali" e il superamento della situazione che impedisce la partecipazione degli imputati al processo "appartiene alle competenti autorità di governo, anche alla luce degli obblighi di assistenza e cooperazione" che discendono dalle Convenzioni internazionali.

Oggi su La Stampa appare un commento di Vladimiro Zagrebelsky sull'argomento. E chiede al governo Meloni di ricorrere alla corte dell'Onu: "Solo il Tribunale internazionale dell’Aia può affrontare quello che ormai è diventato un conflitto tra Stati a meno di non voler privilegiare i rapporti economici e politici su gas, armi, terrorismo, migranti e Libia".

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