Rissa tra Fedez e Iovino, il rapper fuori controllo gridava: "Lo ammazzo io, sono di Rozzano"
Nuovi dettagli emersi dagli atti dell'inchiesta ultrà sulla rissa tra Fedez e Cristiano Iovino nel privé del The Club, grazie alle intercettazioni che coinvolgono Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista e amico del rapper
Islam Hagag, Cristian Rosiello e Fedez
Fedez e la rissa con Iovino: "Lasciatemi, lo uccido, sono di Rozzano"
Dopo mesi da quel 22 aprile, finalmente è emerso un quadro più chiaro di ciò che è successo nella notte al The Club di Corso Garibaldi nel corso della quale il rapper Fedez e il personal trainer Cristiano Iovino sono finiti al centro di una violenta rissa. Secondo le nuove testimonianze emerse nell'ambito dell'inchiesta "Doppia curva" dei pm della Dda di Milano che ha portato a 19 arresti tra ultrà di Inter e Milan, il tutto è cominciato con un apprezzamento sgradito nei confronti di una ragazza che era insieme a Fedez. Da lì la situazione è degenerata gradualmente: prima schiaffi e spinte, sfociati poi in un vero e proprio pestaggio. Iovino è stato messo a terra e colpito ripetutamente da un gruppo di persone, tra cui il bodyguard di Fedez, Christian Rosiello, e altri membri della sicurezza.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano con chiarezza i momenti più concitati dell’aggressione, avvenuta poi in via Traiano, dove il gruppo ha continuato a infierire su Iovino, lasciandolo a terra ferito. Il personal trainer ha riportato diverse lesioni, tra cui la perdita di un dente. Ma nonostante la violenza subita, ha rifiutato qualsiasi intervento medico scegliendo inoltre di non sporgere denuncia. Due giorni dopo l’aggressione, Fedez è stato poi ripreso mentre si recava a casa di Luca Lucci, noto capo ultrà della Curva Sud milanista e amico del rapper. Durante la visita, i due avrebbero discusso quanto accaduto, con Lucci che, intercettato dagli investigatori, ha fornito ulteriori dettagli sulla dinamica della rissa. Stando al suo racconto, Fedez avrebbe perso le staffe, dando uno schiaffo a Iovino, mentre il bodyguard Rosiello lo buttava a terra. A quel punto, un altro uomo del gruppo avrebbe continuato a colpire il personal trainer. Secondo Lucci, Fedez era totalmente fuori controllo, urlando: "Lasciatemi, lo uccido, sono di Rozzano!" mentre cercava di divincolarsi dai buttafuori per tornare a colpire il personal trainer.
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Dopo l'aggressione, Cristiano Iovino è stato anche ascoltato dai carabinieri. Gli è stato chiesto come mai, dopo essere rientrato a casa, fosse tornato in strada, quasi come se aspettasse un "secondo round". La sua risposta è stata semplice: "Mi sono cambiato le scarpe. Avevo la sensazione che la serata non fosse finita...". Quando la notizia della rissa tra Fedez e Iovino arriva sui giornali, Luca Lucci reagisce rabbia: "Non c’era nessuna curva coinvolta, Christian era lì, ma non ho chiamato nessuno. È una follia, lo giuro. Giornalisti di merda...". Anche tra gli ultrà interisti la tensione sale, con il capo laziale Orial Kolaj che chiede spiegazioni ad Andrea Beretta, leader della Nord, per la vicinanza di Iovino all'ambiente biancoceleste.
Il caso si è risolto tra Fedez e Iovino con un accordo economico di qualche migliaia di euro, chiudendo la questione senza ulteriori conseguenze legali. Tuttavia, dalle indagini della squadra Mobile emerge un quadro più complesso, con propositi di vendetta da parte della 'ndrangheta, legati all'omicidio del giovane Antonio Bellocco, figlio di un boss, per mano di Beretta.