Rovelli: "Keplero matto e ossessivo". Il fisico ficca la politica ovunque

Il nuovo "scienziato pubblico" dei "buchi bianchi" attacca il grande Keplero: è troppo conservatore e non un progressista come Galilei

Di Giuseppe Vatinno
Carlo Rovelli e Giovanni Keplero
Cronache

Rovelli dà del “matto e ossessivo” a Keplero: il fisico veronese ficca sempre la politica dentro a tutto e vuole separare la bellezza dalla verità

Su la “Lettura” di questa settimana del Corriere della Sera, è apparso uno strano articolo del fisico e aspirante politico Carlo Rovelli, nientemeno che su Giovanni Keplero. Ricordiamo che Rovelli è ormai assunto al ruolo di nuovo “Scienziato Pubblico” al posto di Antonino Zichichi andato in pensione per raggiunti limiti d’età. Rovelli qualche tempo fa aveva attaccato durante il concerto del primo maggio il governo e specificatamente il ministro della Difesa Crosetto e come premio, alla fine di una lunga diatriba, si è visto riconfermare come rappresentante italiano alla fiera del libro di Francoforte.

Si sa che siamo nel “mondo alla rovescia” in cui tutti i valori sono sovvertiti. Da qualche mese è uscito un nuovo libro di Rovelli sui “buchi bianchi” che non ha lo lo stesso potere evocativo dei “buchi neri” ma insomma il tema della cavità suggestiona sempre i lettori nostrani e poi il bianco, dopo decenni di nero dà l’idea di una purezza virginale e catartica che nella fisica sembrava persa. Inoltre in epoca di armocromismo ci sono anche tanti altri colori da esplorare e magari il prossimo sarà sui “buchi gialli” per la gioia della Schlein.

Chi è Carlo Rovelli 

Ma chi è Carlo Rovelli? È un fisico alternativo nel senso che da giovane era molto attivo politicamente. Rovelli viene da un passato rovente: ha partecipato negli anni ‘70 a Radio Alice di Bologna, la radio dell'area libertaria e di Autonomia operaia. Denunciato per un libro, i “Fatti vostri”, è stato poi assolto. Nel 1977 è stato arrestato e detenuto per renitenza al servizio militare. In seguito è diventato un fisico e ha intrapreso la carriera universitaria, all’estero. Divenuto noto come divulgatore ha scritto di Relatività e di gravità quantistica.

Il suo look ricorda ancora quegli anni. Zaino e sandali con le dita di fuori, aria scanzonata di chi la sa lunga sull’universo e dintorni, è ormai entrato nell’immaginario collettivo. Ma i libri non bastano più al fisico veronese che incomincia a comparire anche sul Corriere della Sera. Sul giornale vero e proprio ha fatto qualche capatina in campo politico - sociologico ma si è subito incagliato in pubbliche diatribe che lo hanno convinto ad essere più accorto. Ultimamente bazzica appunto il supplemento de “la Lettura” dove pensa di essere più al sicuro.

Rovelli attacca Keplero: ecco perchè 

Ma veniamo all’ultimo pezzo. In questo articolo Rovelli non rinuncia alla filosofia politica e vuole mostrare al lettore che occorre nella scienza -come nella vita- cambiare prospettiva per capire il mondo. E così parla dello scienziato tedesco Giovanni Keplero che sposta il punto di osservazione dalla Terra alla Luna per capire che è il nostro pianeta a girare intorno al Sole e non viceversa come credevano gli aristotelici. Strada pericolosa intrapresa dapprima dal polacco Niccolò Copernico, poi appunto da Keplero ed infine da Galileo Galilei.

La Chiesa infatti seguiva (segue?) ancora la Bibbia dove è scritto che la Terra è il centro di tutto l’universo e –soprattutto- il sole le gira intorno. Nell’articolo Rovelli ci racconta come Keplero, arditamente collocato per l’occasione nel medio - evo, utilizzi un linguaggio gotico e involuto per descrivere il viaggio sulla Luna mentre Galilei, uomo del rinascimento, utilizzi una prosa più asciutta e razionalista. Rovelli attacca Keplero perché troppo minuzioso nel suo racconto breve fantascientifico, dal titolo “Somnium” scritto nel 1609 e tuttavia ricolmo di più di duecento citazioni maniacalmente riportate. Il racconto negletto da Rovelli è stato invece considerato da Isaac Asimov come la prima opera di fantascienza che pur non rinuncia alla scienza.

Scrive Rovelli: “Il dialogo di Galileo, dalla bella prosa rinascimentale è stato letto da tutti, è diventato il classico universale della rivoluzione scientifica. Il contorto e medievale gotico di Keplero è rimasto una ignorata nota di pagina nella storia della scienza se non della storia della cultura imbarazzante per l’illuminismo e il positivismo a venire. E a ragione parte dell’astronomia lunare è di una pedanteria insopportabile: Keplero si entusiasma per minuzie come solo i matti e gli ossessivi fanno”.

E qui siamo al punto. Pur di ficcare il punto relativistico non solo nella visione della fisica ma anche e soprattutto in quella del mondo, Rovelli dà del “matto e ossessivo” al grande Keplero, colui il quale aprì la strada a Isacco Newton. A Rovelli Keplero non piace perché a suo dire è ancora un “conservatore” e non un “progressista” come Galilei. Anche questa volta Rovelli fa politica in maniera sottile e per questo ancor più pericolosa.

L'astio di Rovelli per Keplero e l'amore per Galilei 

Lo fa oltretutto dal punto di vista tecnico senza alcun supporto appunto scientifico, prendendo spunto dal fatto che la madre di Keplero subì un processo per stregoneria (fu anche torturata) e che insomma Keplero era poco affidabile perché utilizzava ancora teorie sospette per spiegare il sistema solare, come fa ad esempio –aggiungiamo noi- nel “Mysterium Cosmographicum” del 1596 in cui utilizza la teoria dei solidi regolari per illustrare la teoria copernicana.

Ma dietro all’astio di Rovelli per Keplero e il suo amore per Galilei c’è una visione del mondo, una Weltanschauung. Keplero utilizza ancora la fantasia e una “prosa magica” per illustrare la sua grandissima teoria mentre Galilei non concede nulla alla bella prosa e alla fantasia. Ma Keplero non solo giunge a conclusioni fisiche universali ma lo fa non disgiungendo la bellezza dalla verità, al contrario di quanto auspica Rovelli. Per questo Keplero era allegro e sereno e Galilei piantagrane e sempre incazzato col mondo, guarda caso un po’ come Rovelli. Sarà un caso?

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