Saman Abbas, si riapre il processo. Il fratello Alì Haider ammesso come testimone
Ieri a Bologna si è aperto il processo d'appello sull'omicidio della 18enne pakistana uccisa a Novellara. A Quarto Grado stasera si parlerà degli ultimi sviluppi del caso
Saman Abbas, via al processo di appello a Bologna. Il caso questa sera a Quarto Grado
Manca sempre all'appuntamento settimanale con Quarto Grado: tutti sintonizzati questa sera alle 21.25 su Rete 4. Alla guida Gianluigi Nuzzi, affiancato da Alessandra Viero. Il programma di cronaca nera, curato da Siria Magri, si occuperà anche della vicenda di Saman Abbas. Per la sua morte, i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen sono stati condannati all’ergastolo in primo grado, mentre lo zio Danish Hasnain ha ricevuto una pena di 14 anni di reclusione. Assolti invece i cugini: Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.
Ieri a Bologna si è aperto il processo d'appello sull'omicidio della 18enne pakistana uccisa a Novellara (Reggio Emilia) nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. Già da questa prima udienza, è emersa una rilevante novità: la Corte d'Assise, presieduta dal giudice Domenico Stigliano, in risposta alle richieste istruttorie della Procura generale, ha infatti deciso che sarà riascoltato come testimone, nella prossima udienza fissata per il 6 marzo, il fratello di Saman che, in primo grado, aveva accusato i familiari imputati e le cui dichiarazioni erano state ritenute in larga parte inattendibili.
"Ali Heider è l'unico testimone oculare di questa aggressione e non ha alcun motivo al mondo per aver mentito e per essere andato contro i suoi familiari e i suoi cugini", ha commentato l'avvocata di parte civile Barbara Iannuccelli che rappresenta il fidanzato della vittima, Saqib Ayub. La Corte ha anche disposto che venga proiettata in aula la video-ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo che mette in sequenza le registrazioni delle telecamere dell'azienda Bartoli e dell'abitazione di un vicino, effettuate tra il 29 aprile e l'1 maggio 2021. Il padre di Saman ha fatto sapere, tramite il suo legale, che intende rendere dichiarazioni spontanee, mentre l'avvocato della madre ha comunicato che la sua assistita non ha ancora deciso se parlerà in udienza.
In aula, dove la Corte ha vietato l'accesso alle telecamere, c'erano tutti e cinque gli imputati, seduti vicino, per la presenza di un unico traduttore. La madre di Saman, Nazia Shaheen, ha coperto il suo volto quasi sempre. Arrivata in tribunale a capo chino, vestita in abiti tradizionali e con una mascherina chirurgica sul volto, non ha alzato la testa neanche quando è arrivato in aula il marito Shabbar Abbas che non vedeva più dal 2021, prima di fuggire in Pakistan e poi essere estradata in Italia ad agosto dello scorso anno. È la prima volta che compare davanti ai giudici.
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