Saman Abbas, davanti al gip lo zio nega tutto: "Sono stato incastrato"
Saman, lo zio Danish nega ogni coinvolgimento: "Il video con le pale? Andavamo all'orto!"
Saman Abbas, lo zio Danish dopo l'estradizione in Italia interrogato in carcere nega di essere coinvolto nella scomparsa della nipote
Danish Hasnain, 34enne pakistano destinatario di un mandato d'arresto europeo per sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere della nipote Saman Abbas, è stato estradato in Italia il 20 gennaio scorso (per saperne di più, qui). Ma nell'interrogatorio davanti al gip l'uomo ha negato qualsiasi coinvolgimento nella scomparsa di Saman. Nell’interrogatorio di lunedì pomeriggio davanti al Gip Luca Ramponi, durato quasi due ore e mezza, lo zio Danish avrebbe sostenuto di essere stato "incastrato" per una questione di soldi e terreni.
I Carabinieri e la Procura di Reggio Emilia lo accusano invece di essere l'autore materiale dell'omicidio della ragazza, sparita da Novellara nel Reggiano la sera del 30 aprile 2021, dopo essersi ribellata a un matrimonio islamico combinato dalla famiglia.
Al termine dell'interrogatorio del sospettato, videocollegato dal carcere con il tribunale di Reggio Emilia, parla il legale Lalla Gherpelli: "Si dichiara all'oscuro di cosa possa essere accaduto a Saman. Proprio in considerazione degli ottimi e affettuosi rapporti che aveva con la nipote ha ritenuto plausibile che si fosse allontanata volontariamente". L'avvocato difensore ha inoltre aggiunto che "questa e' la versione che ha ricevuto dal fratello Shabbar", cioè dal padre di Saman Abbas "e dal nipote", cioè dal fratello minorenne di lei, attualmente in una struttura protetta. Hasnain "tiene molto a proclamare la propria innocenza attraverso la stampa e i media".
E inoltre, "ventila la possibilità che il fratello di Saman abbia fatto le dichiarazioni a suo carico spaventato e condizionato dal padre Shabbar, anche in considerazione di un potenziale vantaggio di natura economica che deriverebbe dalla sua condanna. In Pakistan, infatti, i due fratelli sono comproprietari di un terreno e qualora lui fosse condannato spetterebbe di diritto a Shabbar".
L'indagato "ha chiesto aiuto al pm perché appuri, indaghi, chiarisca". Il 34enne avrebbe risposto a tutte le domande, "con coerenza e tranquillità, senza che mai la sua voce fosse turbata". Alla domanda relativa al video che lo ritrae con pala e piede di porco insieme a due cugini, il 29 aprile, quando secondo gli investigatori andarono a scavare la fossa a Saman, ha risposto che andarono "a fare lavori nell'orto".
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