Saman: "Tra noi è finita". La bugia per sopravvivere. Preso uno dei cugini

Uno dei tre uomini, accusati di aver seppellito il cadavere della ragazza, sarà estradato. Intercettato su un Flexibus che da Parigi era diretto a Barcellona

Cronache
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Saman: "Tra noi è finita". La bugia per sopravvivere. Preso uno dei cugini

Le dinamiche della morte di Saman, la giovane pachistana uccisa a Novellara nel Reggiano per non aver accettato un matrimonio combinato, restano ancora tutte da chiarire. In quella sconvolgente notte tra il 30 aprile e il 1° maggio - si legge sul Corriere della Sera - in cui Saman è stata uccisa, assieme allo zio Danish Hasnain (accusato materialmente del delitto) c’erano anche i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq, ricercato. Ikram era stato fermato il 21 maggio su un Flexibus partito da Parigi e diretto a Barcellona. Davanti al giudice della Corte d'appello francese ha negato ogni addebito. Ma la procura di Reggio Emilia conta sul fatto che Ikram Ijaz, uno dei cugini di Saman, ripreso dalle telecamere di sorveglianza della tenuta agricola di Novellara con la pala in mano e accusato in concorso dell'omicidio della diciottenne, possa confessare. Dovrebbe arrivare in Italia oggi. È stato lui stesso a dire di volere tornare «per spiegarsi di fronte alla giustizia, perché ritiene di non avere assolutamente nulla a che vedere con questo caso e si proclama innocente".

Intanto - prosegue il Corriere - spuntano nuove chat della ragazza con il suo fidanzato. Per evitare altre noie, ai suoi aveva detto che la storia era finita. Così lo rassicura: "Ohi amore, non sospettano più di te...". Qualche giorno prima la madre aveva provato a scoraggiarla: "Sai, i ragazzi non sono affidabili, stanno insieme due giorni e poi ti lasciano". Di Nazia, 47 anni, il gip parla ancora ipotizzando che sia lei la donna che alle 23.26 del 1° maggio manda un audio al figlio rimasto in Italia con lo zio Hasnain mentre i genitori, proprio quella mattina, sono già volati in Pakistan. «Come stai?» chiede la voce femminile che poi dà qualche suggerimento operativo, ciò che alla donna deve parere la preoccupazione più assillante: «Spiega questa cosa... non devi dire niente di più, mamma stava male e il papà l’ha portata in Pakistan». Insiste: «Qualsiasi persona ti chieda qualcosa, figlio mio, non devi dire niente. Ok? Anche nella tua testa dev’essere così». Lei «è andata via com’era andata via prima».