Cronache

Saman, il mea culpa di Ritanna Armeni: "Da noi femministe razzismo". Sondaggio

La giornalista dell'estrema sinistra fa autocritica: "Verso Saman un razzismo sottile"

Saman Abbas scomparsa: il mea culpa di Ritanna Armeni chiama in causa le femministe e un "razzismo sottile". "Mi sono chiesta perché appresa la notizia non è scattato nulla in me"

La giornalista, ex collaboratrice de l'Unità, poi del quotidiano di Rifondazione Comunista Liberazione, e attualmente del Riformista (ex conduttrice di “Otto e Mezzo” con Ferrara), è intervenuta sulla vicenda della scomparsa della 18enne pachistana, Saman Abbas, e lo ha fatto senza mezzi termini, dando voce a quello che da molti è stato additato come "il silenzio assordante della sinistra femminista".

"Niente giustifica noi femministe", dice Ritanna Armeni. E lo scrive sui propri canali social, ribadendolo in più di una intervista. All'Huffpost ha raccontato di sentire "il rimorso per non aver detto nulla sulla scomparsa di questa ragazza di origine pakistana, che gli inquirenti ormai ritengono quasi certo sia stata uccisa dalla propria famiglia, in provincia di Reggio Emilia, dopo essersi rifiutata di accettare un matrimonio combinato. È stata un’omissione, un peccato che considero grave. Mi sono chiesta perché, appresa la notizia, non è scattato dentro di me nulla. Come se non mi riguardasse. Come se fosse altro dalla mia vita. Come se avesse a che fare solo e soltanto con il modo di vivere di questa famiglia di immigrati. Roba loro. La risposta che ho trovato non è stata gradevole. Ed è questa. Credo abbia agito dentro di me, come dentro molte altre donne, una forma sottile di razzismo, certamente inconsapevole, ma – seppur sottile – razzismo”. 

Quando le viene chiesto che cosa intende per "razzismo sottile" spiega: "Già nel linguaggio è evidente la disparità di trattamento. Qui non si è nemmeno usato il termine che sempre usiamo in questi casi – femminicidio –, come se per una donna di origine pakistana il concetto non valesse, quasi fosse una categoria che si può usare solo se ci va di mezzo la vita di una donna bianca e occidentale. Basta questo – il modo in cui abbiamo usato la lingua – per rendersi conto che c’è dietro un senso di estraneità ingiustificabile e ingiusto". E tu che cosa ne pensi? 

Anche le donne di sinistra fanno i conti con certi archetipi? 

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