Sanità, l'allarme di Zangrillo: "In Italia curarsi è diventato un lusso"

L'ex medico di Berlusconi: "Basta soldi a pioggia, vinca la qualità"

Di Redazione Cronache
Alberto Zangrillo
Cronache

“Bisogna avere il coraggio di verificare i risultati e premiarli"

"Credo che il bene primario, il vero bene di lusso oggi in Italia sia la salute. Il regalo più bello che io potrei fare ai miei figli è garantire loro che un domani possano essere curati. Ma credo che questo tipo di garanzia stia a poco a poco scemando". L'allarme è di quelli seri e arriva da Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale dell’ospedale San Raffaele di Milano.

In un'intervista a La Stampa, Zangrillo chiede "basta finanziamenti a pioggia. Serve avere il coraggio di premiare la qualità". Secondo l'ex medico di Silvio Berlusconi "ci sono sempre meno risorse per la sanità. Poi, c’è anche un problema di disfunzionalità organizzativa. Le pubbliche assistenze, sempre più di frequente, vanno a prelevare a domicilio pazienti che hanno la febbre, la nausea, il mal di pancia. Tutte cose che una volta non erano di pertinenza delle pubbliche assistenze e degli ospedali.Adesso non c’è più un filtro. E questo è un problema".

Zangrillo propone: "Bisogna distruggere il paradigma della distribuzione a pioggia a prescindere dal controllo della qualità. Dobbiamo avere il coraggio di controllare il risultato. Al San Raffaele, per esempio, vengono stabiliti dei tetti di spesa, cioè quel valore economico per cui ci vengono riconosciute le prestazioni. Ma se a ottobre, novembre, abbiamo raggiunto quel tetto, cosa facciamo, lavoriamo in perdita?"

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