Santanchè, spunta la truffa anche all'Inpgi. Ore segnate come "recupero ferie"

L'inchiesta ora coinvolge anche l'istituto di previdenza per giornalisti, non più solo l'Inps. Guai anche per il compagno Dimitri Kunz

Di Redazione Cronache
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Daniela Santanché e Dimitri Kunz D'Asburgo Lorena
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Santanchè, i tre giornalisti "sospesi" che lavoravano a tempo pieno. Un nuovo caso

La ministra del Turismo Daniela Santanchè ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera, la maggioranza con l'aiuto di una parte dell'opposizione, tra cui i renziani e qualcuno di Azione, ha votato contro la mozione per farla dimettere, ma la partita non è affatto chiusa. Spuntano infatti nuovi guai giudiziari per lei e i suoi più stretti collaboratori. Non solo truffa ai danni dell’Inps ma anche dell’allora Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani. La ministra del Turismo Daniela Santanchè, il compagno Dimitri Kunz e il direttore del personale di Visibilia Editore Spa, Paolo Concordia, - in base a quanto risulta a Il Fatto Quotidiano - sono indagati anche per truffa ai danni dell’ente poi confluito nell’Inps, perché anche redattori e grafici di alcune riviste del gruppo risultavano in Cassa Covid, ma venivano fatti lavorare lo stesso, con un danno per l’ente che viene calcolato in 36.655 euro.

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Una ipotesi di reato - prosegue Il Fatto - sempre commessa con artifici e raggiri che, nel caso dei giornalisti, consistevano nell'aver fatto risultare nel Libro unico del lavoro la retribuzione decurtata delle giornate indicate dall’azienda come sospese (sei giorni mensili) mentre i dipendenti erano occupati a tempo pieno. il Fatto ha potuto ricostruire che i dipendenti in questione sarebbero almeno tre. Non senza che si trascinassero per anni situazioni in realtà analoghe, con giornalisti in regime di solidarietà che venivano fatti lavorare lo stesso, salvo contabilizzare le ore lavorate come "recupero ferie".