Economia

Enit, Meloni e Santanchè ai ferri corti per le nomine

di Redazione Economia

Bocciata la proposta della Santanchè di una nuova direttrice generale e Meloni si affida a Alessandra Priante

Meloni e Santanchè, spaccatura sulle nomine dell'Ente del turismo

Al cuore dell'Enit, l'Ente nazionale del turismo, si respira un'aria tesa e densa di aspettative. Le recenti decisioni della ministra Daniela Santanchè hanno sollevato non poche polemiche e, ora, Palazzo Chigi ha ha deciso di prendere in mano la situazione. Si tratta di un momento significativo che segna un punto di frizione tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la ministra stessa, oltrepassando le questioni giudiziarie che coinvolgono la Santanchè per la sua Visibilia. 

Come riportato da Repubblica, le nomine effettuate e le scelte discutibili, come la famigerata campagna "Open to Meraviglia", hanno alimentato l'insoddisfazione degli operatori del settore, i cui malumori hanno raggiunto le orecchie della premier stessa. Di conseguenza, l'ente è stato "commissariato", limitando l'autonomia della ministra e imponendo la nomina di Alessandra Priante come nuova presidente, una figura di alto profilo con esperienza alla direzione europea dell'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite. Tuttavia, la risposta della ministra non si è fatta attendere, e la Santanchè ha da subito indicato una nuova figura di direttrice generale, non prevista nel vecchio statuto dell'ente.

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Al momento Meloni non è per nulla contenta delle scelte fatte fino a oggi dal Ivana Jelenic, ad di Enit, e la Santanchè.  E così è entrata in carica Priante il mese scorso. Ma ecco l'ultima mossa della ministra: nel nuovo statuto dell’ente è stata inserita la possibilità di nominare un direttore generale, ruolo inesistente nella precedente struttura dell’Enit, che aveva solo un direttore esecutivo. La scelta è caduta su Elena Nembrini, commercialista di Padova, la quale, pur senza esperienza nel settore turistico, vanta un ricco curriculum nel mondo delle società. A lei è stato proposto un compenso di circa 170 mila euro e ampie responsabilità, affiancate da notevoli poteri di firma.

Tuttavia, l'ultimo consiglio di amministrazione, presieduto da Priante, si trova ora a esaminare il contratto e le deleghe di Nembrini. Sia la presidente che un altro membro del consiglio, Pappalardo, chiedono tempo per valutare la situazione. Al momento, il blitz della ministra non ha prodotto i risultati sperati.