Saviano senza bussola sulla mafia: attacca Meloni e anche l'ergastolo ostativo
Come ricorda anche Maurizio Gasparri, ormai siamo all’assurdo che l’autore di "Gomorra" è contro una misura temuta dagli stessi mafiosi
Saviano confuso: è pro o contro l'ergastolo ostativo?
Si riapre lo stantio dibattito ergastolo ostativo sì ergastolo ostativo no. Poiché siamo in Italia, il Paese in cui non basta un semplice cartello con “vietato” ma occorre scrivere “severamente vietato”, l’ergastolo non basta, deve essere appunto particolarmente precisato e se si vuole che sia (abbastanza) vero si deve aggiungere “ostativo”. Poiché siamo in Italia in cui i codici e le leggi dicono tutto e il contrario di tutto, occorre appunto essere precisi e specificare l’aggettivo.
Intendiamoci, il dibattito avviene in tutto il mondo, ma da noi occorre sempre prestare una attenzione particolare a norme e codicilli che, direbbe Goya, “generano mostri”. Ma cosa è l’ergastolo appunto ostativo? Intanto c’è confusione tra il regime carcerario del 41bis e l’ergastolo ostativo. Il primo è stato introdotto nel 1986 con la legge Gozzini e inizialmente era previsto "in casi eccezionali di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza". Dopo la strage di Capaci in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone si estese tale regime anche ai reati di mafia. Si tratta di un regime carcerario particolarmente “duro” che limita la socialità e i benefici normalmente concessi ai detenuti.
Il secondo, tecnicamente conosciuto come articolo 4bis, impedisce di avere sconti di pena, permessi premio, lavoro all’esterno e soprattutto “fine pena mai”, cioè si deve scontare la condanna per sempre. L’ostativo si applica anche ai reati di mafia a meno che i condannati si “pentano”, quindi anche qui c’è il “trucchetto”. In pratica il dibattito è spesso falsato da questa non conoscenza tecnica. In ogni caso, l’ergastolo ostativo, viene appunto meno se il detenuto si “pente” e quindi, di fatto, è solo uno strumento per fare collaborare con la giustizia. Quindi non si capiscono le proteste dei libertari, tipo Piero Sansonetti. Basta pentirsi e tutto si risolve.
L’ex procuratore di Palermo Roberto Scarpinato, ora senatore, ha lanciato l’allarme; infatti se chi si pente e chi non lo fa avrà lo stesso trattamento nessuno collaborerà più con la giustizia. Il governo Meloni ha difeso strenuamente l’ergastolo ostativo e il regime 41 bis come misura deterrente, ma questo non è bastato perché, ad esempio il solito Saviano si è schierato contro l’ergastolo ostativo. Il senatore Gasparri è così intervenuto: "Commentare quello che dice Saviano è assolutamente inutile e superfluo. Le sue opinioni sono per me irrilevanti. Mi è sembrato ostile anche all'ergastolo ostativo. Se lo avesse detto uno di noi ci avrebbero definito come dei para-mafiosi; se lo dice lui va bene".
La risposta di Gasparri è a una intervista di Saviano su la Stampa che aveva dichiarato: “Questo non è un governo antimafia. L’ergastolo ostativo non ha più senso”. E poi ancora: "Cosa Nostra preferisce fare affari con la destra, i rapporti con i Palazzi siciliani ci sono ancora. Sistema sanitario infiltrato da sempre. Messina Denaro rimarrà re anche dietro le sbarre”.
Insomma, dice Gasparri, ormai siamo all’assurdo che l’autore di Gomorra, è contro una misura temuta dagli stessi mafiosi. Ed in effetti le dichiarazioni di Saviano hanno lasciato molto perplessi soprattutto i suoi fan, perché in totale contraddizione con quello che ci si dovrebbe aspettare da un legalitario come lui dice di essere.