Scontri tra ultras Roma Napoli: identificati in 180 tra Milano e Genova

Le testimonianze degli addetti dell'autogrill. "E' il posto dove si danno appuntamento per pestarsi. Abbiamo visto bastoni e petardi, era un agguato"

Cronache

Identificati circa 180 tifosi dopo gli scontri di ieri tra Milano e Genova

Poco più di un centinaio di tifosi romanisti sono stati identificati a Milano e circa 80 napoletani a Genova. Questo è il primo bilancio dell'attività svolta dalle forze di polizia in seguito agli scontri di ieri in autostrada.

Il calcio Napoli condanna gli ultras

"Il Calcio Napoli condanna fermamente gli atti e i comportamenti di alcuni presunti tifosi, che purtroppo ancora frequentano gli stadi italiani, creando da sempre per i veri appassionati disagi e pericoli. Terrorizzando, come è successo ieri sull'autostrada A1, anche persone che tra l'altro erano completamente estranee a qualunque tifo calcistico". Lo afferma in una nota il club azzurro dopo i gravi scontri tra tifosi del Napoli e della Roma avvenuti ieri in autostrada. "Auspichiamo che il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, voglia prendere una volta per tutte iniziative appropriate e radicali", conclude la nota. 

Gli scontri hanno messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori

"Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all'identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese. Faremo ogni sforzo perché i responsabili di questi fatti siano chiamati quanto prima a rispondere delle loro azioni in sede penale". Ha commentato così il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, sulle indagini per gli scontri fra ultras napoletani e romanisti in autostrada ieri all'area di servizio di Badia al Pino est, sull'A1.

Scontri tra ultras: "Preparavano un agguato contro i romanisti"

Continua a far discutere lo scontro tra ultras del Napoli e della Roma avvenuto ieri intorno all'ora di pranzo in un autogrill nei pressi di Arezzo. Coinvolti centinaia di tifosi delle due squadre che si stavano dirigendo in trasferta a Genova e a Milano.

"Non sembravano neppure tifosi ma black bloc. Avevano le felpe indosso e i cappucci tirati sulla testa, con le facce torve di chi già prepara l’assalto, niente a che fare con quelli che hanno la maglietta della loro squadra". È il racconto - si legge sul Corriere della Sera - di un addetto all’autogrill di Badia al Pino est, che lavora nell’area di servizio teatro della battaglia di strada fra ultrà napoletani e romanisti, poi degenerata negli scontri direttamente in corsia Nord, fra le vetture di passaggio, prima che la polizia stradale riuscisse a chiudere quel tratto di A1 per sedare gli scontri.

"Era quasi l’ora di pranzo, le 13 più o meno — riprende il suo racconto l’uomo dell’autogrill al Corriere — e ci preparavamo al cambio di turno. Quelli del Napoli hanno parcheggiato i loro pullmini a ridosso delle pompe di benzina, davanti all’altro punto di ristoro, gestito direttamente dal distributore. Erano centinaia. Poi si sono lanciati verso la corsia di marcia. La mia netta impressione è che fosse tutto preparato. Un agguato". Il mucchio selvaggio in mezzo all’A1 è durato per un bel po': "Da lontano vedevamo i bastoni e le sassate. Poi sono arrivati i poliziotti della celere. Hanno chiuso i due ingressi come in un imbuto e sono riusciti a isolare i napoletani dai romanisti. Una cosa da matti, ma ormai ci siamo abituati. Sembra quasi che qui si diano appuntamento gli ultrà di tutta Italia. E dire che pare ci fosse un patto per evitare scontri qui, in memoria di Sandri. Violato anche quello".

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