"Spinelli padre-padrone comanda con i soldi. Al porto puzza di bruciato"

Inchiesta ligure, i portuali della Compagnia Unica attaccano: "Lui è il padre-padrone, comanda con i soldi. Ora temiamo per il nostro futuro"

Di Redazione Cronache
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Liguria, i portuali di Genova: "Quando Spinelli girava col quad sulle banchine per metterci pressione"

L'inchiesta che ha portato all'arresto del governatore della Liguria Toti e dell'imprenditore Aldo Spinelli non stupisce più di tanto i lavoratori del porto di Genova. "Da tempo sentivamo puzza di bruciato. Spinelli? Lui - dicono i portuali a La Stampa - è il padre-padrone delle banchine. Sono anni che al porto di Genova fa il bello e il cattivo tempo. Lui è di quelli che comanda con i soldi". "Toti? È un "figlio" di Berlusconi, lui invece va dove ci sono i soldi". Questi lavoratori sono gli eredi dei vecchi "camalli", quelli che già nel 1340 si caricavano, allora sulle spalle, le merci in porto.

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"Il ponte Etiopia, il terminal rinfuse, gli affari con il terminal Messina, Spinelli - sbotta uno dei portuali e lo riporta La Stampa - è troppo ambizioso e senza scrupoli. Voleva diventare il Signore del porto". "Al terminal Etiopia - svelano i portuali - Aldo Spinelli controllava tutto e tutti, fino a qualche anno fa girava con il quad per le banchine, ci metteva una pressione del diavolo. Anni fa fece un cazziatone al figlio Roberto. Eravamo a bordo di una nave a drizzare, cioè a mettere in sicurezza i container sulla nave con delle aste rigide. Lo rimproverò perché non faceva abbastanza in fretta". Ora temono per il loro futuro: "Siamo in mille e siamo cassintegrati, se il lavoro rallenta come facciamo ad andare avanti?".