Cronache
Toti, c'è anche la frode sulle mascherine. Spinelli: "Ai pm ho detto tutto"
Riprendono gli interrogatori di garanzia, per la prima volta un indagato decide di parlare. Il governatore della Liguria sempre più nei guai
Corruzione in Liguria, Spinelli: "Ho detto tutto, tutto..."
Terminato interrogatorio di garanzia dell'imprenditore portuale "Ho detto tutto, tutto...' Così Aldo Spinelli al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni conferma di aver risposto alle domande degli inquirenti.
Corruzione in Liguria, la Procura apre il fascicolo per presunta frode sulle mascherine a carico di Toti
Indagando sul voto di scambio tra la comunità riesina e quella calabrese e la lista del presidente Giovanni Toti, gli investigatori hanno anche scoperto una maxi frode da un milione e 200 mila euro sulle forniture sanitarie durante il Covid. In particolare le mascherine, introvabili in piena pandemia e preziose come l'oro nella fase due per scuole e luoghi pubblici. E' quanto emerge dalle carte depositate nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione.
LEGGI ANCHE: Toti, i dati Covid gonfiati per avere più vaccini: "Li ho aumentati un po'..."
"Sono state svolte indagini - scrivono i militari della guardia di finanza nelle informative - nei confronti di un'associazione per delinquere, promossa e capeggiata da Yuri Fergemberger ed Edoardo Boldrini e composta da vari associati e sodali, che, sfruttando l'emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Covid-19, ha realizzato plurime condotte di illecita commercializzazione di prodotti sanitari, in sfregio anche ad elementari norme di tutela della salute e nell'esclusiva prospettiva di massimizzare i propri illeciti guadagni". Punto di riferimento per diventare fornitori delle scuole e dunque della Regione doveva essere Domenico Cianci, amministratore di decine di condomini a Rapallo e re delle preferenze alle regionali del 2020. Nelle intercettazioni si sentono due persone, non indagate, che spiegano: "Cianci ok? (...) e con Cianci se si arrivasse a Toti, per le mascherine, visto che abbiamo anche le mascherine da bimbo, adesso... sarebbe... sarebbe un bel colpo, eh?", "perché ora le stanno cercando da fare paura". E l'altro interlocutore: "ma per le scuole, dici?". E dall'altro lato la conferma: "perché li si parla di milioni di pezzi... visto che lui vuole una mano... una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso...".
Arresto Toti, il figlio di Spinelli davanti alla giudice: “Ho risposto alle domande”. Cozzani invece sceglie il silenzio
“Ho risposto alle domande della giudice. Che cosa ho detto? Non posso dirvi niente”. Roberto Spinelli, figlio di Aldo, l’imprenditore del porto ritenuto dalla Procura il grande corruttore nella nuova tangentopoli genovese, esce dall’aula dopo un un’ora di “colloquio” con la gip Paola Faggioni. Accompagnato dal suo legale Andrea Vernazza, è il primo indagato, colpito da interdizione, a rispondere alle domande dalla magistrata, sebbene il poco tempo trascorso in aula lascia supporre che i temi oggetto d’inchiesta siano stati toccati in maniera non approfondita.
EGGI ANCHE: Bucci: "Diamo da mangiare a questi maiali". I favori coi soldi del Morandi
LEGGI ANCHE: Spinelli: "Mio figlio non vuole. Ma i finanziamenti ai partiti li devo fare"
LEGGI ANCHE: Inchiesta ligure, anche le banche generose con Spinelli: ecco chi lo foraggia
LEGGI ANCHE: Una medaglia per il capo di gabinetto di Toti? E' lecito chiederselo
Mentre a Genova Spinelli junior rispondeva alla gip, a La Spezia Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti e come il suo presidente agli arresti domiciliari, decideva di avvalersi della facoltà di non rispondere, stessa strategia adottata sabato scorso nel capoluogo ligure. Cozzani ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee di fronte al gip Mario De Bellis. Si è presentato poco prima delle 9 presso il Palazzo di giustizia della Spezia accompagnato dall'avvocato Massimo Ceresa Gastaldo, entrando nell'aula udienze numero 12. "E' sereno e tranquillo di poter chiarire tutti gli addebiti, che contesta, pur vivendo una situazione non semplice. Al momento non è ancora in grado di rispondere nel merito - ha detto ai cronisti l'avvocato Gastaldo uscendo dal palazzo di giustizia -. Ha fatto presente che le esigenze cautelari, dal nostro punto di vista, non sussistono perché non ricopre da anni la carica di sindaco di Porto Venere e anche perché, in ragione del clamore mediatico della vicenda, non ricoprirà più il ruolo di capo di gabinetto". Poco prima il fratello di Matteo Cozzani, l'imprenditore Filippo Cozzani, si era a sua volta presentato davanti ai giudici insieme al suo avvocato Luca Bicci.
Dove poi è stato il turno di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga e marito di Marina Caprotti, dimessosi nei giorni passati dopo essere stato colpito da interdizione. Accusato anche lui di corruzione, assistito dalla legale Paola Severino ha deciso di avvalersi della facoltà di non risondere.
Inchiesta Liguria, Rixi: "C'è il rischio di uno stop ai cantieri"
"Il tema è Genova ma il tema è anche l'intero Paese. Bisogna capire se è solamente legato ai fatti che leggiamo mi sembra abbastanza preoccupante, nel senso che nessuna impresa prenderà più un appalto pubblico, magari dopo essere stata ad una cena elettorale". Lo sottolinea Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e mobilità intervistato a 24 Mattino su Radio 24."Quello che passa è che si fanno le opere per ingraziarsi un imprenditore che ti dà 70mila euro, siamo all'inizio di un 'cinema' che durerà anni e che rischia di bloccare tutti i cantieri", rileva Rixi.
Per Rixi c'è anche "un problema di metodo: la prima cosa che emerge chiara, indipendentemente da come uno la pensi, è che l'attuale legge sul finanziamento sui partiti non va bene e va riscritta immediatamente, deve tornare il contributo pubblico o ci deve essere qualche forma di tutela"."Noi siamo passati da atti che risulterebbero secondo gli inquirenti già nulli o viziati nel 2020-2021, siamo nel 2024 e quindi tutti gli atti successivi oggi leggendo le interpretazioni vengono visti sotto una luce diversa questo è il tema. Anche cose che magari di per sé non avrebbero problemi, rischiano a loro volta di essere viziate, quindi potrebbe esserci un effetto catena non solo sul porto ma su moltissimi appalti, anche sul retroporto di Alessandria per il Piemonte per esempio o altro", conclude Rixi.