Spinelli: "Tutti sanno che sono dem". Il pranzo sullo yacht con Burlando
Inchiesta in Liguria/ Da Toti a Bucci, da Burlando a Sanna: chi frequentava lo yacht dell’imprenditore Spinelli. FOTO
Spinelli: "Tutti sanno che sono dem". Il pranzo sullo yacht con Burlando
L'inchiesta sul presunto giro di corruzione in Liguria assume contorni sempre più... bipartisan. Sì perchè, riporta La Verità, sui giornali spunta la notizia della visita di tre esponenti democratici sullo yacht dell'imprenditore Aldo Spinelli, che in una clamorosa conversazione con il figlio, registrata dagli investigatori, confessa: "Vabbé Roby, che siamo vicini al Pd lo sa tutto il mondo".
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Spinelli junior prova a contraddire il padre: "Noi non siamo vicini a nessuno...". E il babbo si adegua: «No, noi siamo con tutti Roby... noi siamo imprenditori, giusto?". In fondo a chi gli aveva chiesto conto di una donazione al sindaco di Genova Marco Bucci, manager d’area leghista, aveva spiegato: "La faremo anche per altri e l’abbiamo sempre fatto: per il Pd, per Forza Italia, per la Lega, per chi ce lo ha chiesto. In un’altra conversazione, questa volta dell’agosto 2022, con l’ex presidente dell’Autorithy portuale, Paolo Emilio Signorini, spedito martedì nel carcere di Marassi, specifica: "Io non sono mai voluto entrare in politica perché oggi sei alle stelle e domani sei zero... l’imprenditore deve fare l’imprenditore… deve stare con tutti e con nessuno…io il contributo lo do a tutti". E cita la Lega e il Partito democratico, definito "l’unico che mi ha chiesto…20.000 euro".
Spinelli, continua La Verità, pensa che sia giusto aiutare la politica: "I partiti se no come vivono?". In un’altra intercettazione Aldo riferisce a Burlando le presunte lamentazioni di qualche big del centrodestra, dopo una sconfitta alle urne: "Hanno dato la colpa a me, adesso, che Savona ha perso le elezioni... perche io non posso più fare finanziamenti ai partiti, adesso, essendo con i fondi, no? E non ho mandato una lira a nessuno..". Quindi sembra riportare le parole di un misterioso interlocutore: "Abbiamo perso le elezioni perché tu non ci hai aiutato!". Accusa prontamente rispedita al mittente: "Gliel’ho detto bello chiaro: 'Io non posso aiutarvi, i fondi me lo hanno proibito, purtroppo non ci posso mica fare niente'".
Nell’informativa riepilogativa, datata 15 dicembre 2023, della Guardia di finanza sulle indagini svolte nell’ambito della cosiddetta operazione Janua, viene ricostruita la visita di Burlando e dei due esponenti dem sullo yacht Leila 2 di Spinelli , in quel momento fresco di varo e attraccato a un molo della marina della Fiera di Genova. Sono giorni particolarmente agitati per l’ex presidente di Genoa e Livorno che non riesce a far rinnovare la concessione trentennale per l’utilizzo del terminal rinfuse. Teme che il suo «nemico» Gianluigi Aponte, patron della compagnia Msc, stia cercando di subentrargli e quindi combatte con tutte le sue forze. E rispolvera i contatti nel Pd. In particolare rimette in pista Burlando, che ha sponsorizzato per anni, diventando anche promotore della sua associazione culturale Maestrale, utilizzata anche come terminale di erogazioni liberali. Nella loro annotazione gli investigatori della Guardia di finanza collegano l’appuntamento alla "fase di stallo venutasi a creare intorno al rinnovo della concessione".
Il capitolo si intitola «Il pranzo sullo yacht di Spinelli con Claudio Burlando e altri esponenti locali del Partito democratico» e racconta che il 29 ottobre 2021, verso l’ora di pranzo, l’ex ministro dei Trasporti sale sull’imbarcazione insieme con due dirigenti del Pd: il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna e la componente della segreteria dem di Genova Vittoria Canessa Cerchi. Con loro c’è anche Giovanni Battista Poggi , per tutti Gian, dirigente comunale in passato considerato uomo di fiducia dei principali amministratori democratici di Genova e Regione, dallo stesso Burlando a Giuseppe Pericu e Marta Vincenzi.
Completa la combriccola Giulio Schenone, uno dei maggiori imprenditori portuali italiani, rappresentante dei terminalisti della commissione consultiva dell’Autorità portuale. Il timore di Spinelli jr è che la notizia possa essere interpretata dal governatore come uno sgarbo («A questo punto Toti , belin, la prenderà come un tradimento»), preoccupazione che si dimostra fondata, tanto che il politico, per gli investigatori, inizialmente tenta di rallentare la pratica di concessione, sino alla «mezza pace» seguita a una telefonata di chiarimento.
Il governatore Toti è furioso con Spinelli: "Fate i pranzi con Burlando... vi spartite il porto". L’uomo d’affari ribatte che al pranzo avrebbe dovuto partecipare solo l’ex governatore dem e che gli altri due ospiti sarebbero arrivati a sorpresa. Nelle settimane successive la coppia di litiganti si ritrova sulla barca. E l’argomento vira nuovamente sui rapporti clandestini con il Pd dell’imprenditore. Spinelli non rinnega gli antichi legami e descrive un Burlando in piena forma, che sembra aver abbandonato la sua vita da Cincinnato nell’eremo di Torriglia, paesino dell’entroterra ligure.