Strage Capaci, scontro tra Maria Falcone e il cognato del giudice
Maria Falcone accusata dal cognato del giudice di essere troppo vicina a Lagalla, sindaco di Palermo sostenuto da Dell’Utri e Cuffaro
Strage Capaci, lo scontro in famiglia per i legami con il sindaco Lagalla
Sono passati 31 anni dalla strage di Capaci, l'attentato mafioso che è costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta. Ma proprio nel giorno delle celebrazioni, di quel tragico 23 maggio 1992, è esploso uno scontro tra i familiari. La domanda, dirompente, l’ha posta Alfredo Morvillo: "In questa città - dice il fratello di Francesca a Repubblica - aver fatto accordi con la mafia viene ritenuto da tutti un fatto disdicevole?" Un chiaro riferimento alla giunta di centrodestra del sindaco Roberto Lagalla, sostenuta dagli impresentabili Marcello Dell'Utri e Salvatore Cuffaro, entrambi politici condannati per fatti di mafia. "Troppo spesso i cittadini ricevono dall'alto segnali che invitano a convivere con ambienti notoriamente in odore di mafia": Morvillo, ex procuratore di Trapani, non ha usato mezzi termini.
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E, ora, le sue parole - prosegue Repubblica - suonano anche come una critica, neanche troppo velata, a Maria Falcone, la sorella di Giovanni, che durante la campagna elettorale dell’anno scorso si scagliò contro gli impresentabili («La politica non si può permettere sponsor che non siano adamantini, Dell’Utri e Cuffaro non lo sono»), quest’anno invece ha firmato un accordo con Lagalla per realizzare un nuovo museo dell’antimafia. E non accetta critiche. Piuttosto, lancia un appello all'unità: "È il tempo di andare avanti — scrive Maria Falcone in una lettera a Repubblica — di perseverare nella ricerca della verità e al contempo smettere di usare l’antimafia per fare carriera, per fare passerella", questa la contro-frecciata al fratello di Francesca Morvillo.