Politica
Alluvione, Bonaccini commissario è un oltraggio alle vittime
Serve subito una Commissione di inchiesta
Non è questo il momento delle carezze
C’è una foto che mette paura, Giorgia Meloni in camicetta verde che posa il suo braccio sinistro sulla spalla destra del Presidente dell’Emilia – Romagna Stefano Bonaccini che di rimando la guarda sorridendo, sullo sfondo il fango.
Se un alieno vedesse questa immagine penserebbe ad una coppia di fidanzati che si scambiano effusioni. C’è una sindrome che si chiama di Stoccolma che porta a fraternizzare con i propri carcerieri.
In questo caso non si sa se il paragone più si adatti ad una destra che si sente ancora succube della sinistra o si tratti di una sinistra che flirta con il Potere, sta di fatto che quella foto è eccessiva.
Come se la Meloni cercasse ad ogni costo di pacificare quando è invece il momento di colpire con la spada, come la protagonista bionda e vestita di giallo dl film Kill Bill di Quentin Tarantino. Quella con Bonaccini è una immagine pericolosa: non è bene sorridere quando si ha a che fare con la conta delle vittime (14) e degli sfollati (40.000) di una alluvione storica di questa portata.
È circolata anche una ipotesi cha ha fatto drizzare i capelli come in un film dell’orrore: Bonaccini commissario per l’alluvione, ipotesi smentita dal ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ma il solo fatto che qualcuno c’abbia provato a farla girare la dice lunga.
Bonaccini è il principale responsabile di una alluvione che ha messo in crisi il cosiddetto “modello Emilia-Romagna”, quello degli “asili nido”, delle piadine fritte o cotte al forno, quello della mortadella, quella del vino e del salame e delle balere estive. L’acqua si è portata via anche questo.