Strage Cutro, le chat Finanza-Guardia Costiera: "So' migranti", "non usciamo". In sei verso il processo
Il rimpallo di responsabilità nella notte della tragedia, costata la vita a 94 persone
Strage Cutro, dalle chat emerge la verità: una tragedia che si poteva evitare. Gli atti dell'inchiesta
Emergono nuovi dettagli sulla strage di Cutro, il naufragio a largo delle coste calabresi avvenuto il 26 febbraio 2023 e costato la vita a 94 persone. Nelle carte dell'inchiesta compaiono le chat che si sono scambiati quella tragica notte la Guardia Costiera e la Finanza. Chi doveva controllare quel barcone (la Guardia di Finanza) - riporta La Repubblica - rientrò in porto e chi doveva uscire per mettere in sicurezza chi navigava in quel mare in tempesta rimase agli ormeggi: "Noi non usciamo perché non abbiamo ricevuto nessun genere di richiesta". Queste alcune della chat - in base a quanto risulta a La Repubblica - finite agli atti dell'inchiesta. "So’ migranti... mesetto tranquillo". "In realtà non s’è visto nessuno, ma è una barca tipica". "E poi sotto il flir (sistema di rilevazione termica n.dr.) è tutto nero".
Leggi anche: Strage di Cutro, chiusa l'inchiesta: la morte di 98 migranti si poteva evitare. Sei indagati tra Gdf e Guardia Costiera
Dalla trascrizione delle comunicazioni registrate quella notte e dalle testimonianze dei protagonisti viene fuori un rimpallo di responsabilità tra i due corpi. Pesanti - prosegue La Repubblica - le parole dell’ammiraglio Gianluca D’Agostino, responsabile della sala operativa delle Capitanerie di porto: "Ritengo che il nostro unico errore sia stato quello di fidarci della Guardia di finanza che ci ha dato informazioni mendaci". Non meno severa la valutazione del comandante regionale della Capitaneria di porto di Reggio Calabria Giuseppe Sciarron: "Non capisco perché quella notte ci hanno chiamato e hanno rifiutato il nostro apporto. La Guardia di finanza avrebbe dovuto chiamarci immediatamente, avevano l’obbligo di intervenire una volta scoperto il target. Le nostre imbarcazioni erano in grado di navigare con quelle condizioni meteo".
L'intervento è arrivato troppo tardi, sono morti 94 migranti. Ora si cercherà di risalire alle responsabilità, 650 pagine agli atti dell'indagine e la richiesta di rinvio di giudizio per quattro ufficiali della Finanza e di due della Guardia costiera, le accuse sono: naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.