Strage Vicenza, il fratello di Lidija: "Mi ripeteva sempre tanto la uccido"
Il racconto di Nemanja, cognato del killer: "Era un armadio di due metri, quando ho difeso mia sorella mi ha massacrato di botte"
Strage Vicenza, spunta una lettera anonima: "Stai attenta. Non andare in giro"
"Stai attenta. Non andare in giro. Firmato: una tua amica". Questa la lettera anonima trovata da Lidia tre giorni prima della sua morte. Lo rivela Repubblica. Il compagno della vittima ha così commentato il mistero: "È una sorta di lettera che poteva essere quindi una minaccia non solo per Lidia ma per tutta la famiglia, perché diceva sostanzialmente di non andare in giro tutti insieme, o che con lei ci fosse sempre qualcuno”.
Strage Vicenza, "tutti sapevano quanto fosse pericoloso, ma niente"
La strage di Vicenza continua a far discutere. Emergono nuovi retroscena sulla vita del killer, Zlatan Vasiljevic, che ha ucciso la sua ex moglie, l'attuale fidanzata e poi si è tolto la vita. Nemanja Miljkovic, - si legge sul Corriere della Sera - trent’anni, l’ha sentita sulla sua pelle la violenza brutale del cognato, un «armadio» di quasi due metri. Una notte del marzo 2018 era stato preso a pugni, sul torace e in testa, reo di essere intervenuto con altri familiari per soccorrere nell’abitazione di Altavilla Vicentina la sorella Lidija, in balia ancora una volta del marito sotto l’effetto dell’alcol. E non erano mancate anche allora le minacce. "Vi uccido tutti, vi taglio a pezzi, quando esco di galera vi ammazzo tutti" erano state le parole di Vasiljevic.
Una promessa - prosegue il Corriere - che ha mantenuto, almeno nei confronti dell’ex moglie Lidija Miljkovic. Anche se a distanza di quattro anni. Come dice il fratello Nemanja. "Noi lo abbiamo detto mille volte che quello era un uomo violento, malato, psicopatico e che quelle minacce voleva portarle a termine. Aveva detto a mia sorella che un giorno sarebbero usciti entrambi sul giornale. Denunce presentate da Lidija, da noi familiari, integrazioni di denunce, segnalazioni anche attraverso i nostri legali. Ma non abbiamo avuto ascolto, nessuno ci ha creduto ed è sempre così finché non ci scappa il morto...".