Stragi ‘93, inchiesta sui mandanti. Marcello Dell’Utri sceglie il silenzio

Marcello Dell’Utri era atteso a Firenze questa mattina, 18 luglio, per riferire davanti ai pm. Si è avvalso della facoltà di non rispondere

Di Redazione Cronache
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Dell’Utri è indagato dalla Dda e nei giorni scorsi è stato perquisito dagli investigatori nella sua abitazione e nell'ufficio a Milano

 

Marcello Dell’Utri era atteso a Firenze questa mattina, 18 luglio, per riferire davanti ai pm e ha fatto sapere agli inquirenti fiorentini che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Oggi in procura era fissato l’interrogatorio nell’ambito dell’inchiesta sui presunti mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993, condotta dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, dal facente funzioni Luca Turco e dal sostituto Lorenzo Gestri. Ma l’ex senatore di Forza Italia non si è presentato. Ha scelto il silenzio: tramite il suo avvocato ha mandato una comunicazione avvisando che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.

Dell’Utri è indagato dalla Dda e nei giorni scorsi è stato perquisito dagli investigatori nella sua abitazione e nell'ufficio a Milano, dove sono stati prelevati una serie di documenti che ora saranno analizzati nell'ambito dell'inchiesta.

I pm ritengono che Dell’Utri avrebbe “istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia”. Il suo legale, Francesco Centonze, ha replicato parlando di una tesi “del tutto incredibile e fantasiosa”.

All'ex senatore FI, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, vengono contestati tre reati: il concorso in strage con i boss mafiosi Giuseppe e Filippo Graviano assieme a Gaspare Spatuzza, il trasferimento fraudolento di denaro in concorso con la moglie (a cui Silvio Berlusconi aveva inviato dei soldi) e infine una mancata comunicato della variazione patrimoniale tra il 2021 e il 2022.

Ci sarebbero anche le aggravanti, secondo i magistrati fiorentini, di aver agito con l’obiettivo di terrorismo, eversione dell'ordine democratico e aver agevolato l'azione di Cosa Nostra nell'ambito degli attentati a Firenze, Roma e Milano tra il 1993 e il 1994.

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