Stupro di gruppo, Portanova respinge le accuse: "Solo un rapporto consensuale"

L'avvocato del calciatore del Genoa è intenzionato a chiedere il rito abbreviato. La perizia di parte parla di "danni permanenti" per la ragazza

Cronache
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"C'era il consenso al rapporto col calciatore, non con gli altri"

Il calciatore del Genoa Manolo Portanova respinge le accuse di stupro di gruppo, ai danni di una studentessa senese 22enne, il 30 maggio 2021. “Da mio padre e dal mondo dello sport ho ereditato valori sani e il rispetto per tutti, in particolare per le donne. Sono addolorato per i danni psicologici patiti dalla ragazza”, spiega tramite il suo avvocato Gabriele Bordoni, il quale ricorda che la verità sarà stabilita solo dal processo, la cui udienza preliminare è prevista per il prossimo 7 giugno. "Con ogni probabilità chiederemo di aver accesso al rito abbreviato. Si tratta di una scelta obbligata per evitare che tutte le parti rivivano una vicenda che ha portato a sofferenze. Abbiamo svolto indagini dalle quali a nostro parere emerge che il rapporto è stato consensuale", dice a Il Secolo XIX.

E in effetti la questione è ancora da chiarire, visto che il legale della ragazza afferma:  "C'era il consenso a un rapporto sessuale con il calciatore, non con gli altri". Secondo la ricostruzione dell'accusa, i tre uomini (uno dei quali all'epoca minorenne) sono comparsi all'improvviso nella camera dove la ragazza si era appartata con Portanova, già nudi. "È stato un atto di violenza assurda e immotivata" - aggiunge l'avvocato Jacopo Meini - "Ora voglio solo giustizia per quanto accaduto quella notte".

"Un accanimento animalesco sul corpo della ragazza"

Negli atti, riportati dallo stesso quotidiano genovese, si legge di "violenze sessuali, percosse, sputi, insulti, accanimento animalesco sul suo corpo concepito come un oggetto". Gli stralci della deposizione rilasciata dalla denunciante sono inquietanti: "Ho detto che non volevo, ma non si sono fermati. Ero esausta, chiedevo di andarmene, di chiamare la mia amica, mi veniva detto che era in bagno e non poteva intervenire, ma nessuno in realtà la cercava”. Dopo la violenza subita, la ragazza si è recata al pronto soccorso dove è stata dimessa con una prognosi di 40 giorni e "danni permanenti", secondo quanto riferisce la perizia medico-legale. La ragazza ha infatti accusato "stress acuto, ansia, oscillazione dell'umore e riduzione dell'appetito. Quanto accaduto in quella terribile sera vivrà con me per sempre. Giorno dopo giorno, passo dopo passo".
 

 

 

 

 

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