Stupro Palermo, accusati in lacrime: "E' una puttana, ce la siamo fatta tutti"

Le chat dell'orrore. Intanto il ragazzo minorenne all'epoca dei fatti è stato scarcerato e sui social provoca: "C'è qualche ragazza che vuole uscire con noi?"

Di Redazione Cronache
Le foto dei sei ragazzi accusati di stupro a Palermo
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Stupro di Palermo, le intercettazioni e le chat dell'orrore. Il ragazzo scarcerato attivo sui social: "Galera di passaggio, più forti di prima"

“Ti giuro, stasera mi giro tutta la via Libertà e mi porto la denuncia nella borsetta… le dico guarda che cosa mi hai fatto e poi le do una testata nel naso… le chiudo la narici con una testata”. Sono solo alcune delle parole fortissime di uno dei ragazzi del ‘branco’ che lo scorso 7 luglio a Palermo ha violentato una ragazza palermitana di 19 anni. A intercettarle sono state le cimici dei Carabinieri che dopo la denuncia della giovane avevano arrestato tre ragazzi del gruppo, identificati dalla stessa. 

Uno degli indagati, Angelo Flores, era un suo amico ed è lui che ha registrato con il cellulare l’aggressione, avvenuta in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Da rabbrividire le parole con cui il giovane il giorno dopo raccontava la “serata brava” in un messaggio ad un amico: “Lo schifo mi viene, perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno. Eravamo troppi. Sinceramente mi sono schifato un poco ma però che dovevo fare? La carne è carne”. Il ragazzo, insieme agli amici, quella sera aveva fatto ubriacare la 19enne e le aveva fatto fumare marijuana prima di trascinarla lontana da occhi indiscreti e abusare di lei, come testimoniano le telecamere di sicurezza. Le stesse che dopo l’atto riprendono i sette andare via come nulla fosse, per andare a cena in una rosticceria.

Tra le numerose intercettazioni in possesso degli inquirenti ce ne sono di agghiaccianti: "Ti giuro, questa è una puttana, ce la siamo fatta tutti, eravamo tanti, una sassolata. Eravamo un casino". "Dopo si è sentita pure male, si è toccata là sotto piegata a terra: 'Chiamate un'ambulanza!'. Ma va', cacati la minchia. L'abbiamo lasciata lì e siamo andati via". Al barista dove il gruppo, insieme alla vittima, è andato per bere, uno dei ragazzi avrebbe detto: "Falla ubriacare che poi ci pensiamo noi", instillando così nelle menti degli inquirenti il dubbio che il gruppo possa aver anche premeditato la violenza.

E ancora: "Questa non è che se ne spunta che l'avete stuprata? Stai attento a quei video" - "Ma infatti adesso li sto eliminando tutti, lo sto mandando solo a chi lo dovevo mandare perchè non ne voglio sapere niente di questa storia". Durante le indagini i ragazzi avrebbero quindi espresso preoccupazione e pensato persino alla fuga: "Non trovano niente" - "Ma compà, ve lo immaginate se spuntiamo nel telegiornale? Mi ammazzo figgiò, io posso scappare, me ne posso andare in Messico!" - Compà io in America, in Venezuela" - "Io me ne vado in Thailandia".

Nel frattempo, ques'oggi si sono tenuti nel tribunale di Palermo gli interrogatori di tre dei sette arrestati per la violenza di gruppo. Davanti al gip Marco Gaeta oggi compariranno Cristian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao. Sabato scorso è stato interrogato l’unico minorenne all’epoca dei fatti dal gip del tribunale per i minorenni. Il più giovane degli arrestati ha confessato la violenza e il giudice lo ha scarcerato affidandolo ai servizi sociali. Sono invece ancora in cella i primi tre finiti in manette ad inizio agosto: oltre ad Angelo Flores, Gabriele Di Trapani e Cristian Barone.

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Intanto, secondo quanto riporta Repubblica, nelle ultime 24 ore uno degli indagati, Cristian Maronia, da venerdì in custodia cautelare in carcere, avrebbe provato a difendersi su un nuovo profilo TikTok con dei video in cui appare in primo piano e si dichiara innocente. A quanto pare, però, si tratterebbe di un account fake.

Il ragazzo davanti al gip del tribunale per i minorenni, Alessandra Puglisi, avrebbe "raccontato per filo e per segno quello che è successo quella notte. E' chiaro che ci sono molte cose che saranno oggetto di approfondimento e in questa fase non sia opportuno rivelare - ha dichiarato l'avvocato Pietro Capizzi che assiste il giovane - Ci sono indagini e interrogatori in corso degli altri maggiorenni e al momento è preferibile non dire altro". 

"Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente". In lacrime Christian Maronia, davanti al gip di Palermo, Marco Gaeta. "Mi sono rovinato la vita. Mi era stato detto che la giovane era d'accordo - ha aggiunto Maronia - Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l'avevo mai vista prima". Nel corso dell'interrogatorio è emerso che Angelo Flores avrebbe mostrato un video: "Si vedeva che lei sarebbe stata disposta a questa esperienza - aggiunge - Ad organizzare tutto è stato Flores".   

Questi i post fake che stanno circolando sui social: "Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata, ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici". E ancora "Non ero in me quando è successo". In un primo momento si era ipotizzato che i contenuti fossero stati prodotti da Maronia nel periodo fra il 4 agosto e venerdì scorso, prima di essere portato in carcere, ma è probabile che risalgano ad un periodo antecedente ai fatti, nonchè al suo account ufficiale. In quel periodo il 19enne palermitano sapeva di essere indagato perché la procura aveva chiesto per lui la misura cautelare già nella prima parte delle indagini. Misura che inizialmente non venne concessa dal giudice.


 

Ma sempre su TikTok c'è un altro profilo che sta facendo discutere. "La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima". A corredo di queste parole una emoticon sorridente e un braccio forzuto in bella mostra. Così R. P. (di lui non è stato diffuso il nome perché minore quando ha commesso il reato anche se ha compiuto 18 anni pochi giorni dopo)  risponde su Tik Tok a una persona che scrive: "Lo hanno già scarcerato e condotto in comunità, anche se è diventato maggiorenne. Ha confessato e anche se dal video sembra tra i più violenti. L'Italia".

Il giovane, minorenne al momento dei fatti e che è diventato maggiorenne pochi giorni dopo lo stupro, avvenuto il 7 luglio scorso, è stato trasferito in comunità. Nonostante ciò continua a essere attivo sui social, anche dopo l'arresto e la scarcerazione. Ieri ha perfino scritto una provocazione: "C'è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?". Dopo la scarcerazione, la Procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, ha presentato ricorso per far tornare il giovane in carcere.  

Al momento è lui l'unico uscito dalla cella, per andare in comunità, dopo aver confessato tutto (incastrato dalle telecamere di videosorveglianza) pur cercando di sminuire il suo ruolo. Gli altri tentano invece di difendersi spalleggiandosi a vicenda e provando a cancellare l'orrore dello stupro di gruppo ai danni della vittima con la solita giustificazione deplorevole: "Lei era d'accordo".

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