Suicidio assistito, via libera dell'Usl per Stefano Gheller: "Ora sono sereno"

Il 49enne vive attaccato a un respiratore e su una sedia a rotelle dall'età di 15 anni. L'Aulss ha accolto la richiesta di suicidio assistito di Gheller

Cronache

Suicidio assistito, l'Aulss dà il via libera a Stefano Gheller per porre fine alle sue sofferenze quando vorrà: "Ora sono sereno"

La richiesta di suicidio assistito inoltrata da Stefano Gheller, lo scorso 30 giugno, è stata  accolta dall'azienda sanitaria veneta. A dare la notiza è stato lo stesso Gheller, via Facebook con un post, dove esprime profonda gioia perché ora, scrive, potrà finalmente decidere quando mettere fine alle sue sofferenze.


Il 49enne Stefano Gheller è residente a Cassola, in provincia di Vicenza, è sulla sedia a rotelle  e attaccato a un respiratore da quando aveva 15 anni. Qualche mese fa aveva deciso di inoltrare la sua richiesta alla Aulss 7 Pedemontana, per chiedere l'attivazione della procedura per il suicidio assistito: "La mattina, quando mi sveglio, so che potrei morire soffocato dal cibo o da un sorso d'acqua. D'inverno devo restare chiuso in casa per mesi perché un raffreddore potrebbe uccidermi".

Ancora Stefano Gheller spiega: "Spero possa in parte servire per altre eventuali persone che ne faranno richiesta della mia Usl devo dire è stata veloce rispetto ad altri casi a darmi risposta e sosterrà tutte le spese per quando deciderò di farlo".

Stefano Gheller quando deciderà di procedere con il suicidio assistito?

La decisione di Stefano Gheller dipenderà da due fattori: il primo ovviamente riguarda il decorso della malattia, mentre il secondo è legato all'assistenza che gli verrà fornita nei prossimi mesi dalla regione Veneto.

Su Facebook Stefano Gheller continua: "Dipende da cosa questa malattia mi toglierà ancora, più di quanto mi ha già tolto finora, poi dipenderà da quanto lo Stato e la Regione Veneto mi aiuteranno economicamente a fare una vita dignitosa potendo pagare un'assistenza adeguata ai miei bisogni, perché doversi alzare ogni mattina e affrontare la giornata è già dura così, ma dover oltre al peso della malattia dover pensare a come pagare l'assistenza adeguata e non solo diventa un ulteriore peso continuo che ti consuma le poche forze che uno ha".
 

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