Superbonus, abolirlo per evitare le truffe? No, diamo lavoro ai professionisti

Un'alternativa allo smontare l'opportunità di rimettere in sesto un po’ di immobili (che produrrebbero meno CO2) dando lavoro a tutta la filiera dell’edilizia

L'opinione di Ezio Pozzati
Cronache
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Superbonus, i professionisti e le leggi

Ogni volta che uno Stato fa delle Leggi (anche buone) sistematicamente constatiamo che “fatta la legge, trovato l’inganno”. I furbetti del quartierino hanno una fantasia incredibile nello spulciare tra le pieghe delle leggi (scritte magari in fretta e non controllate dai burocrati) e applicarle a loro favore.

E’ di questi giorni la scoperta da parte della Guardia di Finanza di una mega-truffa da 4,4 miliardi, che vede coinvolti: avvocati, commercialisti, professionisti in generale e naturalmente i delinquenti. Ora il Governo è corso ai ripari imponendo alle aziende di non  poter usufruire del credito d’imposta per una sola transazione. Si può essere concordi o meno, fatto sta che si smonta una opportunità di rimettere in sesto un po’ di immobili (che produrrebbero meno CO2) dando lavoro a tutta la filiera dell’edilizia. Siamo capaci solo di lamentarci o c’è la possibilità di proporre alternative credibili? Ecco la mia mia idea.

I comuni sono a corto di personale per leggere tutta la documentazione e dare il via ai lavori  certificando poi l’avvenuta esecuzione “conforme”. In tempi moderni non possiamo più permetterci il lusso che gli uffici tecnici siano sommersi da un lavoro immane ed ecco che si potrebbe “sostituire” l’ufficio tecnico con i professionisti che si occupano di edilizia (architetti, ingegneri, geometri …) che conoscono molto bene le leggi che regolamentano il settore, ergo potrebbero loro preparare tutta la documentazione, fornire la direzione dei lavori e magari certificare la “abitabilità” degli immobili, così al comune spetterebbe il mero controllo che sarebbe anche più veloce.

Per restare in tema si potrebbero coinvolgere  (anche per altre necessità) professionisti, come avvocati, commercialisti ecc. A chi risponderebbero queste figure professionali? In primis al cliente (che è quello che salda le loro parcelle) in secundis alle varie amministrazioni. Ovviamente sarebbe troppo bello se non ci fossero dei paletti; qui potremmo coinvolgere gli Ordini Professionali perché vigilino sui loro iscritti e se questi non svolgono “correttamente” il loro compito possano/debbano radiarli ipso facto (un po’ crudo, ma comprensibile). Un po’ di onestà non ha mai fatto male a nessuno, così potremmo usufruire di professionisti competenti e sagaci senza dover ricorrere, ai mali estremi, estremi rimedi. Fattibile?

 

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