Tre fratelli giudici e la faida in tribunale. Lo scontro per la villa a Capri

La battaglia legale in aula tra familiari dopo una vita passata dall'altro lato della barricata. La contesa riguarda anche delle case ereditate a Napoli

Di Redazione Cronache
Tags:
cronache napoli
Cronache

Tre fratelli giudici si scontrano in tribunale. La guerra a colpi di leggi per l'eredità

Tre fratelli giudici sono protagonisti di una vera e propria faida. Una battaglia senza esclusione di colpi in tribunale. Un ambiente che conoscono molto bene, ma che questa volta li vede seduti dall'altro lato della barricata, non nel ruolo di magistrati ma di imputati: un tutti contro tutti a colpi di legge. È la sorte - si legge su Il Corriere della Sera - di Stefano, Carlo e Luciano Imperiali, appartenenti ad una nobile famiglia napoletana, schierati uno contro l’altro. A scatenare la guerra, è stato Stefano, ex magistrato della Corte dei conti. Sull’altro fronte della barricata: Carlo, presidente della I Sezione civile della Tribunale di Napoli e Luciano, in passato gip della Procura di Roma. Sullo sfondo, il quarto fratello, Andrea, pubblicitario, lontano dalla querelle.

Leggi anche: Salvini: "Sciopero ridotto dalle 9 alle 12". Sindacati confermano la protesta

Leggi anche: Il diritto allo sciopero è un meccanismo fine e delicato: non va abusato

Il primo, Stefano, - prosegue Il Corriere - oggi rischia di finire sotto processo con l’accusa di calunnia per aver sostenuto in numerose email spedite alle autorità giudiziarie – tra cui il presidente del Tribunale di Napoli - che Carlo e Luciano avrebbero commesso gravi inadempienze inerenti gli obblighi di assistenza alla madre, la marchesa Isabella Galanti. Nelle missive il magistrato contabile ha anche accusato i due fratelli di aver ridotto la mamma sul lastrico, tanto che sarebbe stato configurabile il reato di estorsione e anche di circonvenzione d’incapace. Accuse scritte in 202 email tra il 2019 e il 2020. La miccia: ai rapporti già complessi, si è sommata la morte del padre Marco nel 2006. Da quel momento è iniziata una contesa sulla divisione del patrimonio familiare, composto tra l’altro da un villino a Capri e alcuni immobili a Napoli nella centrale via del Parco della Margherita.