Università Torino, "non ti ascoltano, guarda come sei scosciata". Prof sospeso

Le foto hot e le chat. Raffica di segnalazioni anonime di molestie sessuali alle studentesse da parte di tecnici, docenti e compagni di corso

Di Redazione Cronache
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Università Torino, foto hot e chat spinte. Centinaie di segnalazioni di molestie. E prima sospensione

L'università di Torino è finita nella bufera e la situazione rischia di sfuggire di mano, dopo la comunicazione di centinaia di segnalazioni anonime di molestie sessuali da parte di professori, tecnici e compagni di corso nei confronti di studentesse, alcune addirittura prese in cura dal centro anti-violenza dell'ateneo, c'è stato il primo provvedimento disciplinare. Una chat irriguardosa. Foto e video sconvenienti inviati alle studentesse. Conclusione: il professore è stato sospeso per un mese, periodo in cui starà anche senza stipendio. Su ciascuno degli uomini indicati dalle denunce delle studentesse, - si legge su Il Corriere della Sera - ci sono testimonianze anonime piuttosto pesanti. C’è per esempio il docente che durante il consiglio di dipartimento di Filosofia rivolge un complimento alla studentessa: "Sei bravissima...". Ma intanto le poggia sgradevolmente una mano sulla gonna.

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Un’altra scena - prosegue Il Corriere - è questa: una dottoranda, a luglio, partecipa alla conferenza organizzata sempre dal dipartimento nel cortile del rettorato. A un tratto compare un ricercatore, l’aria da belloccio, che le fa: "Ma come puoi pensare che la gente ascolti la conferenza se sei così scosciata...". Il ricercatore è lo stesso che tempo dopo alla dottoranda dice: "No, tu non sei proprio fatta per la carriera accademica, tu prima o poi penserai ai figli...". Ecco un altro racconto sui fogli. In un laboratorio un ricercatore fissa i terminali di un elettroencefalogramma sul capo di una studentessa. Sono soli, lui sorride: "Sei bella". Lei, "agghiacciata", tronca il dialogo. Lui insiste: "Ma un caffé?". La ragazza resta vaga e lui la liquida così: "Sei stata una bella cavia". La replica del rettore Stefano Geuna è stata subito eloquente e netta: "Dentro l’Università non deve trovare spazio alcuna forma di violenza sulle donne".