Veneto, vescovo chiede di limitare produzione di Prosecco. Scoppia la rivolta

Nella lettera pastorale la richiesta di far spazio alla biodiversità. Gli piovono addosso valanghe di insulti e minacce

Cronache
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Vescovo chiede di limitare produzione di Prosecco. Scoppia la rivolta

Il Prosecco in Veneto è sacro. Se ne è accorto il vescovo di Vittorio Veneto dopo aver scritto la prima lettera pastorale che si ricordi in tema di pesticidi e viticoltura. Padre Pizziolo - si legge sulla Stampa - chiede uno stop alla monocoltura del Prosecco, per dar spazio alla biodiversità. Il presule che amministra la diocesi sotto cui ricade l’area di produzione richiama al dialogo le diverse componenti del mondo viticolo e sollecita maggiore rispetto per la giustizia sociale che passa per lo stop al caporalato e al lavoro nero. Le sue dichiarazioni scatenano il popolo veneto. Puntuali sono arrivati gli insulti al presule. Arriva a scrivergli «copate» (ucciditi) una persona, con tanto di nome e cognome.

C’è poi - prosegue la Stampa - chi lo invita a partire per l’Africa, altri lo provocano affermando che la Chiesa non sopravviverebbe senza i denari dei proseccari. Il vescovo non si scompone: «Quando abbiamo messo in cantiere questa lettera», commenta «immaginavo che ci sarebbero state varie reazioni, anche come quelle che sono poi apparse sui social. Il fatto è che quando si toccano certi temi – l’immigrazione, la vita nascente, l’ambiente… – c’è sempre chi reagisce in modo per lo meno “vivace”. Vorrei invitare questi signori a leggere la mia lettera, per poi commentare con maggiore cognizione di causa».