Violenze carcere, "Manganello nelle parti intime". "Pugni, ero in carrozzella"
I racconti dei detenuti: "Erano demoni". "Hanno ispezionato le mie parti intime per cercare un cellulare"
Violenze carcere, "Manganello nelle parti intime". "Ero in carrozzella"
La ministra della Giustizia Marta Cartabia è durissima di fronte ai video delle violenze e i pestaggi dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere "sono un’offesa e un oltraggio alla dignità della persona dei detenuti e anche a quella divisa che ogni donna e ogni uomo della Polizia penitenziaria deve portare con onore, per il difficile, fondamentale e delicato compito che è chiamato a svolgere. Un tradimento della Costituzione". Sfogliando le oltre duemila pagine dell’ordinanza emessa lunedì dal gip - si legge sul Corriere della Sera - ci si imbatte in una escalation di orrori. Violenze e umiliazioni difficili anche solo da immaginare. «Mi hanno denudato affermando di cercare droga e telefonini — racconta un recluso al magistrato —. Io possedevo un micro telefono che ho estratto dalle mie parti intime e l’ho consegnato agli agenti penitenziari. Questi ultimi, però, non hanno creduto al fatto che ne possedessi uno soltanto, tanto è vero che mi hanno eseguito una ispezione. Ricordo che mi hanno fatto inginocchiare e hanno utilizzato uno dei manganelli in loro possesso per effettuare una ispezione delle mie parti intime.
Nei video dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere - prosegue il Corriere - si vede un agente colpire a manganellate anche un detenuto che sta sulla sedia a rotelle. «Erano demoni». Enzo è un uomo che è stato dentro quasi trent’anni, di case di reclusione ne ha girate molte e molti sono gli agenti che ha conosciuto. «Ma quello che ho visto a Santa Maria non l’ho visto da nessuna altra parte». La sua condizione di disabile non gli è valsa nessuno sconto sul trattamento al quale furono sottoposti quel giorno i detenuti. «Quando ci fecero uscire dalle celle iniziarono subito a colpirci. Poi ci fecero scendere al piano terra, io dovetti usare l’ascensore e ricordo che mi picchiarono anche lì dentro».