Libri: Chi ha cambiato l'Italia? Il racconto di Antonio Noto

Edito da Rubettino, presentato a Montecitorio dallo stesso sondaggista e da un parterre di parlamentari

di Redazione
Culture

"A torto o a ragione i cambiamenti degli stili di vita sono stati generati piu dal mercato e dall'economia che non dalla politica, che spesso non riesce a gestire i cambiamenti"

Negli ultimi 30 anni i cambiamenti sociali e negli stili di vita in Italia sono stati rapidi e profondi, dall'aumento del ruolo delle donne ai giovani, dalla rivoluzione della longevità alla famiglia, cambiamenti che la politica non ha saputo intercettare e interpretare mentre l'economia è stata in grado di farlo. E' questa la conclusione del libro di Antonio Noto, "Chi ha cambiato l'Italia?", edito da Rubettino, presentato a Montecitorio dallo stesso sondaggista e da un parterre di parlamentari, Maurizio Lupi (Nm), Paolo Barelli (Fi), Michele Gubitosa (M5s), Matteo Richetti (Azione-Iv), Simona Bonafè (Pd).

Il saggio parte dal 1993, anno in cui Antonio Noto, ha iniziato a svolgere sondaggi e descrive i cambiamenti nella società italiana, basandosi, ha spiegato nel corso della presentazione, "non sui sondaggi ma sui dati ufficiali dell'Istat". Emergono alcuni grandi trand come il cosiddetto "empowerment femminile" fotografato dal fatto che il livello di istruzione delle donne ha superato quello degli uomini. La politica tuttavia, in questi anni non ha saputo interpretare questi cambiamenti, con due eccezioni: Silvio Berlusconi nei primi anni della sua discesa in campo, e M5s, con la sua irruzione nel 2013.

"Il mio libro - ha speigato lo studioso - non è un contro la politica, anzi emerge che c'è una forte domanda di politica da parte dei cittadini. A torto o a ragione i cambiamenti degli stili di vita sono stati generati piu dal mercato e dall'economia che non dalla politica, che spesso non riesce a gestire i cambiamenti: ne è un esempio il dibattito sulle nuove famiglie, su cui la politica è bloccata senza riuscire a dare risposte. L'economia invece riesce a interpretare questi cambiamenti, per esempio con le aziende che forniscono welfare per le donne o le famiglie monogenitoriali. Il problema per la politica che non riesce a intercettare i cambiamenti è che il mondo va avanti e viene interpretato dall'economia". Tuttavia, ha spiegato Noto, "I cittadini richiedono una maggiore presenza della politica e che sia la regista del cambiamento, che possa precedere e gestire i cambiamenti e non dia al potere economico il potere di intercettare i cambiamenti".

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