Agnelli, guerra per l'eredità e infanzia ortodossa: i veleni degli Elkann
Una famiglia di successo imprenditoriale ma incapace di restare unita. Ecco come l'Avvocato scelse il suo successore
Agnelli, dall'infanzia degli Elkann a Rio alla guerra per l'eredità. Come l'Avvocato scelse il suo discendente
La storia dei Agnelli è un'epopea di successo misto a disgregazione. Di fronte al mondo sono stati un simbolo di imprenditorialità e prestigio, ma dietro le quinte, la famiglia ha conosciuto conflitti e divisioni che hanno minato la sua unità. Tuttavia, c'era un tempo in cui questa famiglia era saldamente unita, e il collante che manteneva insieme i suoi membri era l'Avvocato.
Ma cosa li ha tenuti insieme? Non solo la gestione dei loro affari finanziari, ma anche una passione imprenditoriale trasmessa di generazione in generazione. Gianni Agnelli, ad esempio, ha cercato fin dall'infanzia di coinvolgere lo stesso John Elkann nel mondo del calcio, portandolo persino ai match della Juventus in elicottero. Un tentativo quello dell'Avvocato di cementare il legame familiare attraverso interessi condivisi e tradizioni.
Tuttavia, nel corso del tempo, persino la Vecchia Signora, che sembrava unire gli Agnelli nella loro passione calcistica, è stata compromessa da dispute familiari e tensioni, come quella che ha coinvolto John e il cugino Andrea. E oggi ci troviamo di fronte al paradosso di una famiglia incapace di superare i propri conflitti interni e sulla quale ineggia l'ombra di Edoardo, il figlio tormentato dell'Avvocato, morto suicida nel 2000.
Ma anche l'infanzia dei tre fratelli Elkann è parte integrante della storia familiare, e che cambia quando la madre Margherita convola a nozze con Serge de Pahlen, un uomo profondamente religioso e convinto sostenitore del rinnovamento dell'impero russo attraverso la fede cristiana ortodossa. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, citando il libro della giornalista Jennifer Clark, la fede di de Pahlen ha segnato profondamente la vita dei tre Elkann costretti fin da bambini a frequentare campi estivi ortodossi nel sud della Francia, dove si respirava un'atmosfera legata alla tradizione imperiale russa. Il tutto ha creato un senso di estraneità nei tre fratelli e preoccupazione nei nonni Gianni e Marella Agnelli, intimoriti per il benessere dei nipoti nel nuovo contesto familiare.
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In modo chiaro, questo passaggio rivela uno dei motivi per cui l'Avvocato Agnelli ha scelto di investire sui suoi nipoti: per renderli finanziariamente indipendenti dai genitori. E proprio approccio si riflette poi nella decisione di Gianni Agnelli di proporre John Elkann come suo successore nel ruolo di azionista principale.
Era l'inizio degli anni Novanta, la Fiat era in una situazione critica in quel periodo, e a Roma, per risolvere una trattativa con banche e investitori, la famiglia si riunì nell'appartamento di Umberto Agnelli. Durante questa riunione, Umberto cedette la presidenza a Gianni, mentre la sorella Cristiana sollevò la questione della sua possibile successione. Gianni rispose che, in sua assenza, non vedeva alcun motivo per cui uno dei figli di Margherita non potesse prendere il suo posto. Da notare che John Elkann aveva solo 17 anni in quel momento, a testimonianza della fiducia e lungimiranza del nonno Gianni.