Anima, Caltagirone porta la sua quota al 5,3%. Risiko bancario, ecco che cosa bolle in pentola
A metà novembre, Caltagirone, Delfin della famiglia Del Vecchio, Banco Bpm e Anima avevano acquistato azioni di Mps, arrivando a controllare complessivamente il 15% della banca
Anima Holding, Caltagirone sale al 5,3%
Francesco Gaetano Caltagirone ha aumentato la sua partecipazione in Anima Holding al 5,292%, rispetto al 3,36% registrato a marzo. L’operazione, avvenuta il 29 novembre, è stata comunicata da Consob a mercati chiusi.
Nel dettaglio, l’imprenditore romano ha consolidato la sua posizione attraverso diverse società controllate: Romana Partecipazioni 2005 Sgr (1,159%), Finanziaria Italia 2005 Spa (0,313%), Investimenti Finanziari 21 Srl (0,313%) e Gamma Srl (3,507%).
Con Banco Bpm, Poste Italiane, il fondo FSI e Caltagirone che insieme controllano il 49,4% del capitale, chiunque voglia acquisire Anima dovrà negoziare con loro. Ma questa mossa si inserisce nel più ampio risiko finanziario che coinvolge il sistema bancario italiano perchè a metà novembre, Caltagirone, Delfin della famiglia Del Vecchio, Banco Bpm e Anima avevano acquistato azioni di Monte dei Paschi di Siena, arrivando a controllare complessivamente il 15% della banca, con l’idea di creare un terzo polo bancario.
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Tuttavia, il progetto è stato messo in difficoltà dall’Ops lanciata da UniCredit su Banco Bpm, scompaginando gli equilibri. Nel frattempo, Caltagirone ha ulteriormente rafforzato la sua quota in Mps, portandola sopra il 5% dal precedente 3,5%, grazie all’ultimo collocamento del Mef. Secondo fonti di mercato, possiede inoltre una quota vicina al 2% di Banco Bpm. Quale sarà la prossima mossa del risiko?