Atlantia, ebitda in forte crescita. Risultato netto negativo. Torna la cedola
Write-off per 800 milioni portano il risultato netto consolidato della holding infrastrutturale controllata da Edizione di Benetton in rosso per 0,5 miliardi
Ricavi a 6,4 miliardi ed ebitda a 4 miliardi in forte crescita
Svalutazioni per 800 milioni di euro portano il risultato netto consolidato di Atlantia in negativo per per mezzo miliardo di euro. Perdita che non considera il contributo di Autostrade per l'Italia (Aspi) che verrà ceduta a breve al consorzio Cdp-fondi e a fonte però di un’operatività in salute che vede ricavi in forte crescita (+22%) rispetto a un anno fa a 6,4 miliardi di euro e un ebitda che tocca quota 4 miliardi. Voce anche questa in aumento di due cifre (+31%).
Il cash flow operativo è pari a 2,9 miliardi (+65%) e gli investimenti salgono del 14% a 1 miliardo a fronte di un debito finanziario netto pari a 30 miliardi (-3,8 miliardi sul 2020). L'utile civilistico si attesta invece a 1,2 miliardi e si registra così il ritorno a un dividendo pari a 0,74 euro per azione. E’ stato “un anno di profonda trasformazione, connotato da scelte strategiche e da una significativa revisione delle attività e degli obbiettivi di medio-lungo termine del gruppo”, fanno sapere dalla holding infrastrutturale controllata da Edizione della famiglia Benetton.
Dal punto di vista del traffico, quello autostradale risulta in crescita del 21% sul 2020, con recupero in tutti i Paesi (-4% sul 2019), quello aeroportuale del 28% (ancora -68% sul 2019). Per quanto riguarda l’outlook, Atlantia prevede ricavi consolidati pari a circa 6,6 miliardi e un ebitda di 4,1 miliardi, a fronte di un cash flow operativo di 2,4 miliardi, investimenti per circa 1,5 miliardi e un debito finanziario netto in ulteriore riduzione a circa 23 miliardi, soprattutto grazie ai proventi della cessione Aspi.
Nel 2024 previsti 7,7 miliardi di ricavi e e 1,1 miliardi di ebitda in più
Mentre “allo stato attuale per il gruppo non risulta possibile prevedere effetti diretti e indiretti sull’economia in generale dal conflitto in Ucraina né sui volumi di traffico”. Infine la guidance 2024, con il Atlantia che “conferma e rinnova il suo impegno al successo sostenibile, integrando la sostenibilita' nel business”. Si prevede un traffico autostradale in crescita del 5% medio annuo rispetto al 2021 e un traffico aeroportuale in forte recupero con un ritorno ai livelli del 2019 nel 2025. In base a ciò la società guidata da Carlo Bertazzo stima investimenti per 5,1 miliardi nel periodo 2022-2024 supportati da ricavi ed ebitda in crescita rispettivamente a 7,7 miliardi e 5,1 miliardi al 2024.
Nel corso dell'esercizio, precisa Atlantia, proseguirà l'attuazione delle linee guida di sviluppo strategico, che prevedono investimenti nei settori core in cui la società è leader (autostrade, aeroporti, mobility digital payments), cosi' come in nuove aree adiacenti e tra loro sinergiche: Intelligent Transport Systems, Electrification/Renewables, Rail and Mobility Hubs.
Nel 2021, inoltre, "è stato definito un piano di Capital deployment dei proventi derivanti dal perfezionamento della cessione di Autostrade per l'Italia che prevede, tra l'altro, la remunerazione degli azionisti attraverso un programma di riacquisto di azioni proprie fino a 2 miliardi di euro e una politica dei dividendi che prevede una crescita annua tra il 3 e il 5% dal 2022 fino al 2024".
Per quanto riguarda il conto economico 2021 si registrano "svalutazioni di attività immateriali per 1,107 miliardi essenzialmente a seguito dei test di impairment, dei diritti concessori immateriali della concessionaria brasiliana Arteris (723 milioni di euro) e di Aeroports de la Cote d'Azur (384 milioni di euro). Nel 2020 le svalutazioni derivanti da impairment test ammontavano a complessivi 520 milioni di euro". Inoltre c'è una svalutazione per 134 milioni di euro del credito di Aeroporti di Roma nei confronti di Alitalia SAI in amministrazione straordinaria, a seguito degli aggiornamenti delle valutazioni della probabilita' di recupero.
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